Ah, gennaio bifronte, che guardi i due tempi: un passato, ci assicurano, nato nel degrado, e un presente che ci ha sollevato col rumore del vento nelle foglie dell’albero del pane, con un’euforia
che contraddice il passato. Derek Walcott
Gennaio è il 1° mese dell’anno ed è il primo dei sette mesi coimposti da 31 giorni che rappresentano, dal punto di vista climatico, il cuore della stagione invernale. Infatti, nel corso di questo mese, il termometro scende continuamente toccando le punte minime nei giorni 29, 30 e 31, considerati tradizionalmente i tre giorni più freddi dell’anno e ribattezzati “giorni della merla”. Il nome gennaio deriva dal latino Ianuarius, dal dio romano Ianus o Giano, divinità preposta alle porte e a ogni forma di passaggio e mutamento e infatti gennaio è il mese che apre le porte del nuovo anno.
Il calendario romano originale era più breve di quello gregoriano, aveva soltanto 304 giorni e fu Numa Pompilio, intorno al 713 a.C., ad aggiungere i mesi di gennaio e febbraio, fissandoli come i primi mesi dell’anno. I Romani, inizialmente, consideravano marzo il primo mese dell’anno civile. Fu introdotto nel calendario romano come undicesimo mese da Numa Pompilio ma con la riforma giuliana del 46 a.C. il primo giorno del mese fu fatto coincidere con il capodanno, nel medioevo ancora venivano considerati come primo giorno dell’anno il 1° marzo o il 1° settembre ed è stato così fino al XVIII secolo. Gennaio porta a conclusione i festeggiamenti del Natale cristiano con la festività dell’Epifania, celebrata il giorno 6.
Secondo l’astrologia, gennaio ha inizialmente il sole in Capricorno, quindi in Aquario, ma astronomicamente il sole si trova nella costellazione del Sagittario fino al 19, giorno in cui passa nel Capricorno. Gennaio nell’Emisfero boreale è l’equivalente stagionale di luglio in quello australe e viceversa. Tra i Santi più importanti celebrati dalla chiesa cattolica ricordiamo Santa Genoveffa, Sant’Antonio Abate, Santa Beatrice, San Mario, San Sebastiano, Sant’Agnese, San Tommaso, San Ciro.
Il freddo di gennaio non permette ai coltivatori di frutta e verdura di far arrivare a maturazione e a raccolto, in particolare nelle regioni del nord Italia dove il clima è più rigido. Per questo gli ortaggi di stagione nel primo mese dell’anno non sono moltissimi. Tuttavia, anche in questa occasione, orti e frutteti regalano comunque una discreta varietà. La maggior soddisfazione viene offerta dagli agrumeti dell’Italia meridionale, che tra dicembre e gennaio vedono la maturazione di tutti i principali frutti: arance, limoni, mandarini e clementine, pompelmi, cedri. Non c’è molta altra frutta che viene prodotta in pieno inverno, ma alcuni frutti si possono conservare qualche mese, come le mele, il melograno, i cachi, i kiwi e le pere che, anche se sono stati raccolti in autunno, si portano in tavola freschi a gennaio, quindi a buon diritto possiamo considerarli frutta di stagione.
Vi è poi la frutta a guscio come noci, mandorle, arachidi, nocciole, pistacchi, che non ha problemi di conservazione e si può consumare durante tutto l’inverno. Negli orti predominano le coltivazioni protette sotto tunnel e si possono cogliere insalate invernali, lattughe da taglio, carote, radicchio, ravanelli, spinaci e cavoli, specie cavoli neri e verze che quando subiscono una bella gelata restano più croccanti e gustosi. Si trovano tra i vegetali stagionali anche i carciofi e i cardi. Fra i tuberi si raccolgono topinambur e pastinaca. Molte verdure si conservano bene in modo naturale, ad esempio patate, cipolle, zucca, aglio e scalogno, ortaggi che non vengono raccolti a gennaio ma che possiamo comunque annoverare tra la verdura di stagione, visto che dopo esser stati colti nei mesi precedenti si mantengono bene in modo naturale. Gennaio continua a mettere a disposizione le aromatiche sempre verdi: salvia, rosmarino, timo.
Giornalista