Quando si procede a BLS, la rianomazione cardiopolmonare, va bene una mascherina o un telo sul volto della persona da rianimare ma niente respirazione bocca-bocca, a meno che non si tratti di bambini: l’epidemia Covid cambia anche le procedure di primo soccorso. Da quelle per ostruzione delle vie aree a quelle per arresto cardiaco o annegamento, le manovre di rianimazione, infatti, possono esporre al contagio. Per questo il ministero della Salute con una circolare introduce modifiche ad interim dei protocolli di rianimazione e prevede di eseguire “le sole compressioni toraciche senza la ventilazione”, ovvero evitare la respirazione “bocca-bocca o bocca-naso”. Unica eccezione nel soccorso di bambini e neonati in cui può essere eseguita tale manovra completa. Inoltre, per il soccorritore non operatore sanitario è raccomandato in questo periodo pandemico “verificare lo stato di coscienza e la presenza di respiro senza avvicinarsi al volto della vittima” e allertare precocemente i soccorsi. Anche quando si pratica il massaggio cardiaco si deve presumere che la persona da soccorrere può essere “potenzialmente infetta” e i soccorritori “devono utilizzare i dispositivi di protezione individuale adatti ad evitare l’esposizione ad aerosol generati dalle procedure”. Durante tali manovre di rianimazione cardiopolmonare pertanto, “è opportuno appoggiare sul viso della persona da soccorrere una mascherina o un telo, onde evitare la possibile fuoriuscita di droplets”.
Giornalista