AGCOM non può sanzionare direttamente i siti e i provider che violano il
diritto d’autore perché questo potere è affidato alla magistratura. E
inoltre non può segnalare all’autorità giudiziaria il comportamento di
chi non ottempera alle leggi.
È così che si è espressa la
sesta Sezione del Consiglio di Stato. L’oggetto è il Regolamento AGCOM
sul diritto d’autore, norma contestatissima, che era stata impugnata da Assoprovider, insieme al MDC, il Movimento dei Consumatori.
Il Consiglio ha accolto i motivi articolati dalla difesa delle due associazioni, rappresentati da Fulvio Sarzana e Maria Sole Montagna, dello Studio legale di Roma, Sarzana e Associati:
Esulta Dino Bortolotto, presidente di Assoprovider: «Questa vittoria è
un’altra grande tappa nella storia dell’associazione che dal 1998
difende i diritti dei piccoli operatori delle tlc e facilita l’accesso
di tutti i cittadini alla Rete».
Il regolamento contestato e la decisione del Consiglio
La Delibera Copyright di AGCOM del 2013 consentiva all’Autorità garante
delle comunicazioni di chiedere agli operatori di bloccare l’accesso ai
contenuti che violano il copyright e, allo stesso tempo, di applicare
sanzioni agli operatori che rifiutano di farlo.
Un regolamento
controverso, contro il quale la nostra associazione si è battuta fin
dall’inizio. La vittoria ottenuta ieri in una giornata storica per
l’associazione: i Giudici di Palazzo Spada hanno annullato il
regolamento nella parte in cui dispone sanzioni a carico di chi non
ottempera gli ordini dell’Autorità.
La tesi è che il potere di sanzionare non può essere concesso ad un’Autorità Amministrativa indipendente come AGCOM, poiché
“questa attività è già riservata al legislatore primario”, ovvero agli organi della Magistratura.
AGCOM, pertanto, non ha poteri sanzionatori nei confronti dei provider o
dei titolari dei siti, né può segnalare all’Autorità giudiziaria il
comportamento di chi non ottempera.
Una vittoria per tutti i provider
Grande soddisfazione tra le fila delle due associazioni che si sono battute contro il regolamento:
«Il Consiglio di Stato ha accolto due dei motivi di ricorso avverso il
Regolamento AGCOM sul diritto d’autore che Assoprovider, insieme al
Movimento di difesa del Cittadino, ha presentato al Consiglio di Stato,
dando ragione ai provider, non c’è alcuna norma che preveda la
possibilità di sanzionare pecuniariamente siti internet o internet
service provider, nella materia del diritto d’autore sul web», dichiara Dino Bortolotto.
Mentre Francesco Luongo, Presidente del Movimento dei Consumatori, saluta la decisione del Consiglio, come “una vittoria per la libertà della Rete e per i cittadini del web”.
Assoprovider è l’associazione che dal 1999 riunisce i primi fornitori
di Internet (gli Internet Service Provider) che hanno contribuito con le
loro battaglie contro le multinazionali a diffondere la Rete nel Paese.
Tra le conquiste dell’associazione, l’approvazione della “Legge
Salvaprovider”, che ha equiparato gli ISP agli operatori telefonici. E
la liberalizzazione del WIFI nei locali aperti al pubblico o aree
confinate di frequentazione pubblica.