Covid, cure con idrossiclorochina: il Consiglio di Stato dice sì

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Con l’ordinanza numero 7097/2020, pubblicata oggi, la III Sezione del Consiglio di Stato – come si legge da Adnkronos – ha infatti accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota del 22 luglio 2020 dell’Aifa che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina per la lotta al Covid 19. “La perdurante incertezza circa l’efficacia terapeutica dell’idrossiclorochina, ammessa dalla stessa Aifa a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati – si legge nella corposa ordinanza – non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti”. E ancora: “La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico in scienza e coscienza” e con l’ovvio consenso informato del singolo paziente, fermo restando il monitoraggio costante e attento del medico che lo ha prescritto.

La notizia è riportata anche dall’ANSA, ecco quanto dichiarato dall’avvocato Erich Grimaldi, che ha promosso e sostenuto l’istanza di un gruppo di medici contro la sospensione dell’utilizzo dell’idrossiclorochina: “È stata restituita una giusta opportunità di cura agli italiani, tenendo conto delle evidenze dei territori. Siamo davvero soddisfatti“. “Da oggi è consentita la prescrizione del farmaco – prosegue Grimaldi – sotto precisa responsabilità del medico e su suo stretto controllo, ai pazienti affetti da Covid nella fase iniziale della malattia. Questo significa rispettare la professione medica, esercitata in scienza e coscienza, come abbiamo sempre sostenuto“.