Chi soffre di allergie legate ai cicli stagionali lo sa bene: con l’arrivo della primavera gli occhi cominciano a bruciare e a lacrimare, il naso a gocciolare, si tende a starnutire di più. E se, fino allo scorso anno, era il classico richiamo del ritorno primaverile, quest’anno certamente questi sintomi destano qualche piccola preoccupazione in chi li manifesta. Sappiamo, infatti, che tra i sintomi del Covid si ritrovano episodi simili. L’unico consiglio che proviene da tutti gli angoli del pianeta, da svariati medici e associazioni è di non farsi prendere dal panico e razionalizzare, per quanto la paura non aiuti molto a essere razionali. In realtà, a parte il bruciore oculare e cenni di rinite, per chi non è asintomatico, i sintomi persistenti sono febbre, mal di testa, tosse continua, mancanza o alterazione di olfatto e gusto, mentre l’affaticamento, il mal di testa e la tosse sono sintomi che mettono in comune le due diverse manifestazioni, anche se, ovviamente, tutto è molto soggettivo. Uno dei fattori importanti da tenere in considerazione per distinguere un’allergia da un eventuale contagio Covid è la febbre: chi è allergico ai pollini non ha febbre e dolori muscolari, che invece sono sintomi associati al Coronavirus. Piuttosto, avverte prurito agli occhi, alle orecchie, alla gola e al naso, che sono sintomi in contrasto con ciò che finora abbiamo imparato riguardo al Covid-19
Giornalista