Si tratta di ipotesi, è necessario dirlo, una bozza iniziale di date su cui il Governo del premier Giuseppe Conte sta lavorando per trovare la soluzione migliore che trovi un punto d’incontro fra l’esigenza di riapertura delle attività e la sicurezza e la salute dei cittadini. Ribadisco che non vi sono certezze, ma sul tavolo dell’esecutivo ci sarebbe un piano di riaperture progressive e graduali per superare l’attuale blocco prorogato al 3 maggio. Il premier Conte sta elaborando proposte offerte al Governo per il progressivo e graduale ritorno alla normalità.
Il 4 maggio dovrebbe finire la fase 1, e se così sarà, verrà di nuovo permessa la circolazione dei cittadini ma con obblighi precisi, come mascherine e distanza di sicurezza. Per quel giorno prevista la riapertura di alcune attività commerciali come negozi tessili, di arredamento e d’abbigliamento con ingressi scaglionati, file e prenotazioni. Già oggi 14 aprile, nella maggior parte delle regioni italiane, vi è una piccola ripresa delle attività: cartolerie, librerie, negozi di abbigliamento per neonati e bambini. Per l’11 maggio si ipotizza la riapertura dei tribunali e degli uffici professionali; il 18 maggio la riapertura di altre attività di ristorazione, purché vengano rispettate le distanze rigorosamente, e per fine maggio la riapertura di estetista, parrucchieri e barbieri con obbligo di mascherina e ingressi singoli. Il 31 maggio dovrebbe ripartire il campionato di calcio e altri sport collettivi, mentre fra giugno e luglio si potrebbe arrivare alla riapertura dei centri sportivi per sport individuali o lezioni con basso assembramento. A settembre, la riapertura delle scuole superiori con turni e lezioni online, mentre ancora è da decidere per le scuole materne ed elementari. Nessuna decisione è ancora stata ufficializzata: per il momento è valido unicamente il decreto annunciato il 10 aprile dal premier Conte che prolunga il blocco fino al 3 maggio.
Giornalista