Martedì 14 aprile si vedrà un piccolo passo avanti nel rallentamento delle restrizioni governative. Eppure, il monito del premier è chiaro: non bisogna allentare la presa. Riapriranno librerie, cartolerie e i negozi di abbigliamento per neonati e bambini. Ripartiranno le attività forestali, l’industria del legno e anche la produzione di computer. Per il resto, bisogna restare ancora a casa, fino al 3 maggio: limiti agli spostamenti, scuole chiuse, ferme le attività produttive non essenziali. E, ancora, le Regioni potranno emettere ordinanze ancora più restrittive di quelle dello Stato.
Nuove regole per le attività aperte: obbligo di mascherine per i dipendenti e prodotti per disinfettare le mani vicino alle casse o ai tastierini dei bancomat. Vi sarà un ampliamento delle attività legate all’agricoltura e l’aggiunta, tra le grandi opere, di quelle idrauliche. Ripartirà il commercio all’ingrosso di carta e di cancelleria, per poter rifornire le cartolerie di penne, pennarelli, quaderni.
I titolari delle attività che restano sospese potranno entrare in azienda per vigilanza o manutenzione, per la gestione dei pagamenti, dai fornitori alle buste paga, e per la sanificazione. Si potranno spedire e ricevere merci, tutto previa comunicazione al Prefetto. Nei piccoli negozi, entro i 40 metri quadri, si entrerà uno per volta, con la presenza di massimo due operatori e si prevedono ampliamenti delle fasce orarie proprio per scagionare le presenze. Prosegue la chiusura di bar, ristoranti, pub e discoteche, il divieto di trasferimenti da dove ci si trova e verso le seconde case di vacanza. Ancora chiusi i parchi e le aree ludiche e ancora sospese le attività sportive e gli allenamenti dei professionisti.
Giornalista
