Giornata contro la violenza delle donne: i dati sono sconcertanti

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Le statistiche ci danno dei risultati davvero agghiaccianti: una donna su tre, nel corso della vita, ha avuto o subirà una violenza fisica o psicologica, in ogni parte del mondo, in ogni momento, ovunque: a casa, a scuola, al lavoro, per strada, sul web.

L’Assemblea Generale Onu nel 1999 scelse la data del 25 novembre come giornata simbolo per sancire una lotta universale contro la violenza sulle donne per ricordare le sorelle Mirabal, tre donne che combatterono contro il brutale regime del dittatore Trujillo nella Repubblica Domenicana. Giovani, colte, madri e membri attivi della Resistenza, nel 1960, mentre si recavano a trovare i mariti ingiustamente incarcerati, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare, condotte in un luogo appartato, stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone, strangolate e infine gettate in un precipizio a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Secondo l’agenzia Onu che si dedica al tema dei diritti femminili, circa la metà degli omicidi di donne in ogni parte del mondo avviene per mano del partner o di un parente.

Come già detto, i dati sono sconcertanti: sono state circa 120 milioni le bambine nel mondo costrette a un rapporto sessuale e 200 milioni le donne e le bambine che hanno dovuto subire la tortura di una mutilazione genitale. In Europa, ben 62 milioni di donne sono vittime di maltrattamenti, mentre nelle Americhe una donna ogni quindici secondi viene aggredita, per lo più dal coniuge.

I dati in Italia? Circa 7 milioni di donne hanno subito abusi e ogni giorno circa 88, ossia ogni quindici minuti, ne subiscono. Un unico dato consolante è che è aumentato il numero delle denunce da parte di quelle vittime che considerano gli atti violenti subiti, un reato. Che siano bambine, anziane, donne fragili, donne malate, donne istruite e donne potenti, che si tratti di molestie sui mezzi pubblici, nei corridoi scolastici, negli uffici o tra le quattro mura di casa, la violenza, purtroppo, non guarda in faccia nessuno.

I femminicidi, per fortuna nonostante il dramma, non aumentano ma sono costanti, spesso per mano dei partner e con armi da taglio. In Italia, la prima manifestazione su questo tema si svolse nel 2007, protagoniste circa 100 mila donne che ricevettero una forte attenzione mediatica e da allora centinaia di iniziative in tutta Italia vengono organizzate proprio in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme.