Si parla e ironizza del recente episodio che ha coinvolto il Papa in cui ha perso la pazienza con una fedele. Molti lo hanno “condannato” e molti hanno sottolineato la sua umanità, le sue debolezze in quanto umano come noi, la sua correttezza nel chiedere pubblicamente perdono per il suo sbaglio. Ma non è stata proprio la sua semplicità e schiettezza a farlo amare dal primo giorno, da quando quella sera del 13 marzo 2013, dopo la fumata bianca, salutò i suoi fedeli con un semplice “Buonasera”, divertendo ed emozionando tutti?
Papa Francesco I è Jorge Mario Bergoglio, in carica dal 13 marzo 2013, ed è il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma. Nacque a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da immigrati di origine piemontese e ligure, ed era primo di cinque figli. Durante la gioventù si diplomò come tecnico chimico ma ben presto scelse la strada del sacerdozio. Laureatosi in Filosofia, insegnò letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé e poi nel collegio del Salvatore di Buenos Aires e fu anche Rettore nel Collegio di San Giuseppe. Diventò sacerdote all’età di 33 anni e comunque nel 1986 si recò in Germania per ultimare la tesi dottorale di studi teologici. Il cardinale Quarracino lo apprezzava molto e lo volle da subito come collaboratore, finché il 20 maggio 1992 fu nominato da papa Giovanni Paolo II vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires.
Sempre piu velocemente avvenne la sua ascesa: succedette a Quarracino dopo la sua morte, diventando la figura religiosa più importante d’Argentina. Fu nominato da papa Wojtyła cardinale il 21 febbraio 2001 e con la morte di Giovanni Paolo II, nel conclave del 2005, Bergoglio fu tra i cardinali più quotati per diventare pontefice, il più votato dopo Joseph Aloisius Ratzinger.
Dopo la rinuncia all’ufficio di romano pontefice da parte di Benedetto XVI, avvenuta il 28 febbraio 2013, venne indetto il conclave per il successore di Joseph Ratzinger e Bergoglio fu eletto papa all’età di 76 anni, decidendo di chiamarsi Francesco, ispirato nel nome da Francesco d’Assisi, primo pontefice a farlo, esprimendo così da subito la sua spiccata sensibilità verso i temi della povertà, della semplicità e dell’umiltà.
Se papa Wojtyla, fino ad allora, fu considerato il papa venuto da lontano, provenendo da una nordica e fredda Cracovia, Bergoglio è il primo papa giunto dalle Americhe, ed è anche il primo papa gesuita.
La sua tempra energica, il suo spirito bonario hanno fin da subito conquistato i fedeli e le sue frasi sul mondo del lavoro, sui social network, sul divorzio, sugli anziani, sui migranti sono state forti, hanno regalato scossoni e punti di rottura. Il giorno dopo la sua elezione, il 14 marzo 2013, come un cittadino qualsiasi si presentò a pagare il conto alla Casa del Clero di Roma, dove era stato ospite durante le Congregazioni generali preparatorie al conclave e, come un fedele qualunque, si recò nella basilica di Santa Maria Maggiore a pregare la Madonna.
Papa Francesco, come il poverello di Assisi, altro non vuole che applicare il Vangelo di Cristo, che apre ai poveri, agli oppressi e agli emarginati. È il papa di tutti, il papa dell’amore, del perdono, dell’uguaglianza, della semplicità e dell’Amore. È il papa dei giusti, degli ultimi, sembra che la sua vocazione nel poverello di Assisi sia fatta parola e azione con Lui, è il papa vicino ai non credenti, ai non battezzati, agli emarginati. Se alla morte di Giovanni Paolo II venne a mancare una figura amata da tutti, giovani e non, con Bergoglio si è ritrovata l’umiltà e l’amore di chi sa stare accanto a tutti, di chi sa proteggere senza giudicare e condannare.
Giornalista