Si tende sempre a pensare che la maggior caduta dei capelli avvenga nel periodo autunnale, il cosiddetto “periodo delle castagne”. La verità è che in estate, la caduta dei capelli è spesso più intensa rispetto agli altri periodi dell’anno. Un fenomeno che si prolunga da luglio, maggiormente, alle settimane successive, quelle che anticipano la stagione autunnale. Una situazione alla quale molti guardano timorosamente, ma che è del tutto naturale: la perdita di una certa quantità di capelli è infatti associata a un normale ciclo fisiologico della capigliatura e favorisce un ricambio che rende la chioma più forte e più bella. Tecnicamente parlando, i capelli che cadono fra i mesi estivi e quelli autunnali, si trovano in una fase detta Telogen, un periodo che fa parte del normale ciclo vitale del capello e che porta alla cessazione di tutte le sue attività vitali. Si tratta, per intenderci, di capelli morti che stazionano nel cuoio capelluto, favorendo il distacco del fusto dal follicolo e stimolando la nuova crescita.
Ma come mai questo distacco avviene maggiormente in estate? La risposta è da ricercare nella maggiore esposizione della chioma ai raggi solari, oltre che al normale ricambio fisiologico del capello. Gli esseri umani, così come gli animali, sono infatti soggetti ogni anno a una leggera muta del pelo, un fenomeno necessario e assolutamente naturale. Durante la fase in cui il cuoio capelluto si disfa dei capelli morti, i follicoli lavorano già alla crescita di quelli nuovi, che dopo pochi giorni iniziano a spuntare in maniera quasi impercettibile. Ecco i nuovi capelli che appariranno più robusti e sani e daranno nuova vita alla capigliatura.
Giornalista