La fiera della cipolla dedicata a San Pietro apostolo

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San Pietro apostolo è il santo protettore di Isernia: a lui è dedicata la cattedrale cittadina, splendida e ricca di fascino e storia.
A San Pietro è dedicata anche una viva tradizione che si tramanda da secoli e che rende Isernia, negli ultimi giorni di giugno, profumata delle varie fragranze che le cipolle, dolci, aspre, tonde o ramate, sanno spigionare. Si tratta dell’antica fiera della cipolla, molto probabilmente risalente a prima del Quattrocento quando la città era sede di prolifici scambi commerciali che avvenivano tra abitanti del territorio circostante.

La tradizione ha origine da una leggenda che ci racconta che San Pietro aveva una madre davvero perfida e che in vita sua aveva fatto una sola opera di beneficenza: donare una cipolla a un’anziana signora affamata. Sembra che la donna stesse lavando le sue cipolle in un ruscello e una le scivolò di mano, arrivando alle mani di una poveretta che chiese il permesso di mangiarla. La madre di Pietro acconsentì. Una volta morta meritò di andare all’inferno. Chiese clemenza in virtù di quell’unico atto benefico e la ottenne proprio per intercessione del figlio con Gesù Cristo: le fu lanciata una treccia di cipolle per uscire dall’inferno e salire in paradiso, ma in quella occasione la signora dimostrò ancora una volta la sua cattiveria. Molti dannati, infatti, cercarono di arrampicarsi alla treccia proprio per provare a uscire dall’inferno. In quel momento la perfida signora li spinse indietro, scalciando e la treccia di cipolle si spezzò. Tutti ricaddero nelle loro bolge e anche la signora, per questo motivo, fu ricacciata nell’inferno.

Oggi la fiera, legata ai festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo, è la più attesa dai cittadini di Isernia. Quando nacque, l’intento fu quello di favorire il commercio della cipolla isernina coltivata dai produttori locali, quella bianca, anche se oggi la fiera ospita tutte le svariate tipologie di cipolle.
Le origini risalgono alla morte di Federico II di Svevia, avvenuta il 13 dicembre 1250, anche se gli incontri mercantili in città sono assai più antecedenti. In ogni caso, un’antica pergamena datata 19 ottobre 1254 la nomina per la prima volta.