Benevento, città sannitica, romana, longobarda e pontificia, ha un cuore medievale che è considerato il vero e proprio centro pulsante della città, conosciuto come Triggio, dal latino trivium. È uno dei quartieri beneventani più suggestivi, ricco di leggende, compreso tra le mura longobarde di via Torre della Catena e il Duomo. La parola trivium rappresenta una strada pubblica, un incrocio di tre strade, e il quartiere coincideva con l’area della civitas nova voluta dal duca Arechi II nel VII secolo. Civitas nova, ossia città nuova, così appellata perché doveva distinguersi dalla città vecchia, esistita all’epoca romana nel medesimo posto.
Il Triggio, sin dalle origini, era considerato un quartiere molto popoloso ma anche popolare. Un vecchio detto beneventano recita: “Chi passa p’ ‘u Triggio e nunn è criticato, ‘e triggiaiole o stanno ‘ncarcerate o stanno malate”; questo a testimonianza della popolanità della gente di un quartiere alla mano. La tradizione orale colloca al rione una figura inquietante che si unisce alle altrettante inquietanti leggende beneventane: la Zoccolara che, secondo le leggende medievali, rappresenta lo spirito di una “erbaiola” morta in circostanze misteriose, mentre per altri è considerata una delle tante streghe di Benevento, probabilmente zoppa. Alcuni raccontano che in passato la zona era ricca di prostitute e, per evitare che in quelle vie vi circolasse troppa gente, fu inventata la spaventosa storia della Zoccolara. I tratti che la contraddistinguono sono la risata demoniaca e il rumore assordante dei suoi zoccoli. Ma anche le leggende di Maria Manolonga, il mazzamauriello, il lupo mannaro sono legate a un luogo evocativo, che già dal nome presagisce qualcosa di spaventoso e di fortemente folkloristico, a raccontarci di una città legata ad antiche leggende e stregonerie, e del quartiere medievale ed elegante del fine capoluogo sannita.
Port’Arsa, una delle otto porte di ingresso alla città, oggi l’unica esistente, permette di accedervi. Nei pressi è l’Arco del Sacramento, un tempo ricoperto completamente di marmo, ma nel periodo medievale spogliato di ogni decorazione. Oggi ne è rimasta la struttura in pietra. Il quartiere conserva buona parte della sua conformazione medievale, con i suoi stretti vicoli che si affacciano sugli edifici più antichi.
Giornalista