Caro visitatore del Sannio beneventano, se vieni ad ammirare le nostre terre, non puoi esimerti dall’assaggiare la meravigliosa “conserva”, passata di pomodoro fatta in casa, tradizione storica del Sannio rurale. Si tratta di un rito antico che si ripete, anno dopo anno, in tutte le famiglie del Sud, e del territorio sannita. È una delle poche tradizioni che resistono nel tempo e alle nuove tecnologie. Ogni famiglia ha la propria ricetta, tramandata di generazione in generazione, che spesso viene emulata anche dai vicini di casa quando bussano alla porta accanto per dare una mano.
La passata, per chi ne ha la possibilità, non si compra al supermercato, ma si produce in gran quantità, anche quintali, in modo che per tutto l’inverno possa bastare. La giornata comincia alle prime luci dell’alba, per non andare incontro alle ore più calde, e ogni membro della famiglia ha il suo ruolo da eseguire. Proprio come ai tempi delle nostre nonne, eccole lì, le bacinelle di plastica, blu o bianca, i tappi, la macchinetta a manovella. E “il basilico va aggiunto fresco oppure cotto?”. Ecco, questo è sempre stato un piccolo motivo di discordia anche tra componenti della stessa famiglia.
Una fatica ripagata, già nei giorni successivi, da quell’odore caratteristico di buon sugo fatto con le proprie mani, fragranza della propria terra, delle proprie tradizioni, memoria storica delle proprie radici. Una preparazione semplice e impegnativa, per i tempi lunghi di cottura, lenti certo, ma anche rilassanti.
Giornalista