Benvenuti nel Sannio: l’antico grano di saragolla (FOTO)

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Chicci di saragolla.
Foto di La Pampa Relais

La saragolla è dialettalmente conosciuta come saraolla, antica varietà di grano duro introdotta in epoca medievale nei territori più interni del Sannio, con ogni probabilità importata dal Medio Oriente nell’intera penisola italiana dalle popolazioni provenienti dall’attuale Bulgaria, nel V secolo d.C.. Molti i documenti databili al passato che ne mettono in risalto qualità e rusticità, dalla cui farina gialla e profumata si ricava da sempre un delizioso pane tradizionale, quello dal sapore dei genuini tempi antichi.

Già dal nome possiamo dedurre il suo chiaro collegamento alle origini delle antiche popolazioni bulgare. Il termine saragolla, infatti, ha origini proprio da quel ceppo slavo meridionale della loro lingua indoeuropea ed è composto dal sostantivo sarga, che significa “seme”, e dall’aggettivo golyo, che significa “giallo”. Un prodotto di elevata qualità, di vera e propria eccellenza, radicatosi interamente nelle aree interne della Campania, e inserita, tra l’altro, nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). La sua farina è molto profumata, di un giallo intenso, che regala, al pane che produce, una crosta sottile di colore marrone con una mollica di colore beige, elastica e umida. Un pane molto profumato, caratteristico, unico.

Oggi la sua produzione è stata tutelata e promossa da un presidio della Fondazione Slow Food che riunisce tutti gli attori della filiera, coltivatori, mugnai, fornai, che preparano il pane con l’intento di valorizzare e salvaguardare un patrimonio antico e profondamente legato al territorio, tramandandone tecniche e segreti alle nuove generazioni. Un fiero testimone di questo antico grano duro sannita è rappresentato, dunque, proprio dal pane giallo, uno dei più classici alimenti, che nel Sannio sa assumere una consistenza e una tradizione particolare.