Benvenuti nel Sannio: la Terra del Vento fortorina

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San Giorgio la Molara, lago Mignatta.
Foto di Nicola Iodice

Benvenuto, caro visitatore, nel territorio del Fortore, dal latino Fertor, flumen portuosum, come lo definiva Plinio nella sua Naturalis historia, che segnava parzialmente il confine tra le due regioni augustee corrispondenti, in linea di massima, al Molise e alla Puglia. Un territorio caratterizzato da scenari naturali dal grande fascino, davvero molto ricco e ospitale.
La regione del Fortore è conosciuta come “Terra di vento, di freddo e di neve”, e questo può darne una immagine cruda, arida, dura. Ma non è così: i suoi profili tortuosi, i terreni rigogliosi e incontaminati, i pascoli, gli uliveti, le tante sorgenti che ravvivano il suo profilo orografico, danno la possibilità di rendere giustizia alla vocazione rurale del territorio, dove salumi, formaggi, legumi, buonissimo olio extravergine d’oliva, conservano dei sapori inconfondibili, unici, ma innanzitutto naturali e genuini, che prendono vita grazie a tecniche di coltivazione antiche e lavorazioni artigianali che vengono tramandate di generazione in generazione.

Una delle caratteristiche del territorio fortorino è certamente la presenza di pale eoliche. Una scelta discutibile, specialmente in aree in cui la cultura del vento non è così sentita come in questa terra di confine. Eppure, è stato proprio nel nuovo millennio che è stata realizzata la gran parte dei parchi eolici presenti in Italia. La grande maggioranza degli impianti si trova al Sud, proprio nelle aree più ventose, tra le quali spiccano Daunia e Fortore, a cavallo tra Puglia e Campania.

Castelvetere in Val Fortore, Foiano Valfortore, Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Miscano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara, Molinara, San Marco dei Cavoti: ecco, sono questi i bellissimi borghi che puntellano questa terra ricca di fascino senza tempo.









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