Abele De Blasio, in relazione al “Mondo magico” del circondario di Guardia Sanframondi

postato in: Curiosità | 0
Condividi articolo
Riceviamo e pubblichiamo dal Prof. Gino Di Vico (memorie e curiosità donate a Fremondoweb)

Nel 1897, in relazione al “Mondo magico” del circondario di Guardia Sanframondi, Abele De Blasio così scriveva: Inciarmatori “ Di questi sfruttatori della medicina il beneventano ne possiede a dovizia, ed in ciascun paese ve ne sono di quelli che si reputano maestri di saper guarire…”. In una lettera datata, Guardia 8 settembre 1891, un “combare Filippo” inciarmatore (forse di Cerreto Sannita), scrivendo al suo “combare Pietro” gli manda a dire:

“Caro combà Filippo, Aggio saputo da Nunziatella la figlia di Tomaso che la tua figlia Cungettella sta ammalata e che tu pe te levà nu scrupolo dalla cuscienza la vuliva fa usservare pure da me. Io non posso venire perché na muzzecatura de scarpa all’uosso pizzillo non mi pote far camminare. Io da quello che marracundato Nunziatella subbito aggio capito che figlieta tene la febbre verminosa. Chiello che ti raccomando è di lassare tutte le medicine che ti scrive quel fesso di medico: perché un’altra volta la figlia di combà Cosimo, pe se piglià certe pinnulille, se stava abbianno pe lo campo. Lassa tutte le medicine ed invece acciacca lerva che ti manno, fanne na pezzettella e ce la metti ncoppa al mellicuro e vedi che passa subito bona. Se po vuoi che io venisse allora mandami a piglià colla vettura.

Tuo combare Filippo.”

L’inciarmatore Filippo, due anni dopo sarà denunciato al potere giudiziario che metterà fine, alla sua attività. La febbre verminosa di cui si parla nella lettera è verosimilmente un infezione da vermi intestinali, un male molto diffuso soprattutto tra le classi meno abbienti, che poteva aver origine in diversi modi; tra le circostanze causali più note e diffuse, c’era il consumo di carni crude o poco cotte, il consumo di cibo o acqua contaminati dalle uova dei vermi intestinali, e il contatto con oggetti, rifiuti o feci contaminati. Il rituale di porre un preparato fatto di erba “acciaccata” rientra nel più classico dei casi della magia simpatica che vuole che celebrando su una parte appartenente a una persona o cosa un rito magico, si determina un effetto che dalla parte si trasferisce all’intera persona.

La magia simpatica, che affonda le sue origini nella notte dei tempi, si rafforzò come credenza nel corso del Medioevo, quando la superstizione assunse un massimo livello di diffusione popolare. Secondo De Blasio, ma anche più in generale (Frazer), contribuirono al prevalere delle superstizioni sulla medicina e la scienza in genere, i barbari che con l’ apporto di nuovi riti, usi costumi e conoscenze crearono un nuovo e più potente “immaginario collettivo” che spesso propose nuove letture della sfera del sacro in alternativa al cristianesimo e alla mitologia greco-romana.

Tra le malattie più diffuse curate dagli inciarmatori troviamo:

  • Scazzimma (blefarite ciliare);
  • Affrussione (congiuntivite);
  • Formelle (cataratta);
  • Ciammuorio (corizza);
  • Quatarro di pietto ( bronchite);
  • Purmonite (pulmonite);
  • Vriccelle cadute (pleurite);
  • Nzolarchia (itterizia);
  • Vermini intestinali;
  • Sciatica;
  • Raggia (rabbia);
  • Deficienza di latte;
  • Dentizione difficile;
  • Eczema;
  • Dolori articolari;
  • Mal di luna.

Del cui modo di curarsi dirò in un prossimo scritto.