Quel vecchietto barbuto, sovrappeso e che affronta qualsiasi clima per poter accontentare tutti i bambini del mondo, che non viene fermato da pioggia o vento, da neve e persino grandine: si sa, Babbo Natale è davvero l’amico di tutti, anche se viene solo una volta all’anno a trovarci dal Polo Nord, a bordo della sua slitta trainata da otto renne e aiutato da simpatici elfi. Ma la vera storia di questo amato personaggio del folklore è tanto affascinante quanto la sua leggenda.
Babbo Natale in principio era san Nicola, un greco nato intorno al 280 d.C. che divenne vescovo di Mira, una cittadina romana dell’Asia Minore ovvero l’attuale Turchia. Sono moltissime le immagini tramandateci dall’iconografia, ma certamente nessuna di queste somiglia al barbuto amico dei nostri bambini.
Un’antropologa della University of Manchester, Catherine Wilkinson, ha cercato di ricostruirne il vero aspetto studiando i resti umani conservati nella cripta della Basilica di san Nicola di Bari misurando accuratamente, fotografando e radiografando il cranio e la testa e il risultato di questi studi, insieme all’utilizzo dei moderni software che permettono di ricostruire le somiglianze e le ricostruzioni facciali, hanno portato alla luce un uomo anziano, dalla pelle olivastra, il naso rotto, forse a causa delle persecuzioni che il Santo subì, barba e capelli grigi.
La sua morte avvenne il 6 dicembre di un anno non ben identificato del IV secolo e furono tantissimi i miracoli che gli vennero attribuiti, diventando addirittura patrono dei bambini. La motivazione risiede in due leggende che si diffusero in Europa intorno al 1200. La prima racconta del giovane vescovo Nicola che salva tre ragazze dalla prostituzione facendo recapitare, da benefattore e in gran segreto, tre sacchi d’oro al padre, che così riesce a liberarsi dei debiti e fornisce una dote alle figlie. Nella seconda leggenda, Nicola entra nella locanda di un uomo che ha ucciso tre ragazzi, li ha fatti a pezzi e li ha messi sotto sale, servendone la carne agli ignari clienti. Nicola scopre il delitto e resuscita le vittime. Per questi motivi, divenne il patrono dei bambini e incaricato di sorvegliarli affinché facessero i buoni e dicessero le preghiere.
Con la Riforma protestante, a partire dal Cinquecento, vi fu l’abolizione del culto dei santi in gran parte dell’Europa del Nord. Se fino ad allora il 6 dicembre San Nicola portava i regali ai bambini, per un lungo periodo il suo sostituto fu Gesù Bambino spostando, così, la data dal 6 dicembre alla notte di Natale. Il vero problema era che Gesù era troppo piccolo per poter essere in grado di portare troppi regali e troppo ingenuo per minacciare i bambini monelli: per questo motivo, gli fu affiancato un aiutante più forzuto e che fosse anche un po’ timoroso. Ciò diede vita ad alcune figure a metà tra il folletto e il demone come i Krampus, aiutanti dello stesso san Nicola, oppure Ru-klaus, Aschenklas o Pelznickel che garantivano che i bambini facessero i buoni, minacciando punizioni come frustate o rapimenti. Gli immigrati nordeuropei portarono con sé queste leggende quando fondarono le prime colonie nel Nuovo Mondo americano, ove il Natale era molto diverso da come lo consideriamo oggi: una specie di festa pagana dedicata soprattutto al massiccio consumo di alcool.
Fu più o meno agli inizi dell’Ottocento che poeti e scrittori cominciarono a fare in modo di trasformare il Natale in una festa di famiglia, recuperando inoltre la leggenda di san Nicola. Già Irving nel 1809 immaginò che Nicola passasse sui tetti con il suo carro volante portando regali ai bambini buoni; poi fu la volta di un libriccino anonimo in versi, The Children’s Friend, con la prima vera apparizione di Santa Claus, associato al Natale vestito con le tipiche pellicce dei portatori di doni germanici che però infligge anche punizioni ai bambini cattivi, e il suo carro è trainato da una sola renna. Le renne diventarono otto e il carro una slitta in una poesia del 1822 e per parecchi anni Santa Claus venne rappresentato con i vestiti più svariati finché non si impose la versione che tutti noi conosciamo: un uomo robusto, con gli abiti rossi dal bordo in pelliccia bianca che parte dal Polo Nord con la sua slitta trainata in volo dalle renne. La figura di Santa Claus ebbe la sua fama anche grazie alla pubblicità della Coca Cola e in Europa adottò nomi come Père Noel, Father Christmas Babbo Natale, sostituendo tutti i vecchi portatori di doni. È anche vero che sono molti, in Italia, quelli che snobbano o rifiutano la figura di Babbo Natale, ancora legati alle tradizioni popolari di Santa Lucia o della Befana.
Giornalista