Siamo abituati ad associarla al nazismo, perché negli anni Trenta dello scorso secolo il Partito Nazionalsocialista tedesco lo fece diventare il suo emblema nella bandiera, prima in quella del partito stesso, e poi in quella della Germania hitleriana. Collegare la svastica al nazismo non è stato di certo un bene per questo simbolo di pace e di benessere che poi è divenuto simbolo di male assoluto. Per migliaia di anni, infatti, la croce svastica é stata auspicio di fortuna e benessere, riprodotta su monumenti ed oggetti, molti dei quali antichissimi. La parola italiana svastica deriva dal termine maschile sanscrito svastika, un termine dai numerosi significati, tra i quali oggetto propizio. Si trattava di una croce greca con i bracci piegati ad angoli retti che pare rappresentasse il disco solare. Un simbolo antico, i cui primi reperti archeologici risalgono al Neolitico. Un simbolo che in Oriente é visto come elemento propizio per le culture religiose originarie dell’India, come il Giainismo, il Buddhismo e l’Induismo e che venne utilizzato anche dalle Forze Armate finlandesi e dal birrificio danese Carlsberg. La scelta della svastica da parte dei nazisti come simbolo identificativo scandalizzò vari membri del Collège de sociologie parigino. Un simbolo solare, di pace, di buon augurio associato a tanta barbarie mortificò molto chi credeva nella solarità del messaggio che la svastica apportava.
Giornalista