San Pio da Pietrelcina, uno dei santi più amati nel mondo dai fedeli, ben 102 anni fa, il 20 settembre 1918, ricevette le stimmate della Passione di Cristo che restarono aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Il frate cappuccino venne visitato da un gran numero di medici, sottoponendosi a insulti, incomprensioni e calunnie, dovendo così sottostare a ispezioni canoniche, che sopportò in quanto egli stesso si definì “figlio dell’obbedienza”. Un mistero di sofferenza e di intimo legame con Dio, un’icona di dolore assoluto. Furono tanti i medici che visitarono Padre Pio per verificare che non fosse un millantatore. Il professore Luigi Romanelli, primario dell’ospedale civile di Barletta, lo visitò e nella sua relazione, fra le altre cose, scrisse: “Le lesioni che presenta alle mani sono ricoperte da una membrana di colore rosso bruno, senza alcun punto sanguinante, niente edema e niente reazione infiammatoria nei tessuti circostanti. Ho la certezza che quelle ferite non sono superficiali perché, applicando il pollice nel palmo della mano e l’indice sul dorso e facendo pressione, si ha la percezione esatta del vuoto esistente”. Due mesi dopo, il professore Amico Bignami, ordinario di patologia medica all’Università di Roma, affermò che secondo lui quelle stimmate erano cominciate come necrosi ed erano state completate per un fenomeno di suggestione, o con un mezzo chimico, per esempio la tintura di iodio. Nel 1920 padre Agostino Gemelli ebbe l’incarico di visitare Padre Pio ed eseguire “un esame clinico delle ferite”. Questa l’idea che se ne fece: “È un bluff… Padre Pio ha tutte le caratteristiche somatiche dell’isterico e dello psicopatico… Quindi, le ferite che ha sul corpo… Fasulle… Frutto di un’azione patologica morbosa… Un ammalato si procura le lesioni da sé… Si tratta di piaghe, con carattere distruttivo dei tessuti… tipico della patologia isterica”.
Ma proprio queste stimmate vengono viste come alcuni dei tanti segni miracolosi che hanno caratterizzato la vita del santo; Padre Pio le portò per 57 anni in diverse fasi. Fra gli altri miracoli che si legano a Padre Pio anche il dono della bilocazione, la profezia, la capacità di leggere nei cuori delle persone, carisma noto come cardiognosi e la percezione, da parte dei fedeli, di intensi profumi floreali di vario tipo, come violette, gelsomino, mughetto e rose, manifestazione della sua presenza anche dopo la sua morte. Tante sono le testimonianze di chi scopriva che il frate conosceva in anticipo i peccati che stavano per essergli confessati. Tra i molti miracoli attribuitigli c’è quello della guarigione del piccolo Matteo Pio Colella di San Giovanni Rotondo, sul quale è stato celebrato il processo canonico che ha portato poi all’elevazione a santo di Padre Pio. Il frate di Pietrelcina è il santo più amato in Italia e nel mondo, secondo una delle ultime statistiche, e anche il più popolare e più invocato. E questo non vale solo per l’Italia, San Pio da Pietrelcina è il santo di tutti, in tutto il mondo.
Giornalista