Pasqua e le sue golosità gastronomiche. E se oltre all’uovo di cioccolato e alla classica pastiera volessimo ricorrere a qualche tradizione dell’area titernina? A questo punto sceglieremmo la Pigna, il casatiello dolce che ancora oggi viene preparato dalle instancabili mani delle massaie di Cerreto Sannita, San Lorenzello, ma anche Cusano Mutri e Pietraroja. Tradizione che si è ovviamente estesa anche ai territori limitrofi e che vuole che le giovani future spose preparino questo dolce per consegnarlo ai futuri mariti; quando ciò avviene, durante la mattina di Pasqua, il fidanzamento può dirsi andato in porto. Si tratta di un dolce tradizionalmente simpatico a vedersi, con la sua tipica glassatura bianca, che simboleggia la neve dell’inverno ormai lasciatoci alle spalle, sormontata da allegri zuccherini colorati, simbolo di primavera e di rinascita, che per l’appunto sovrasta la stagione fredda. La sua elaborazione richiede pazienza, tempo e tanta maestria, oltre a un sapiente utilizzo e dosaggio degli ingredienti. Per la sua buona riuscita possono volerci anche più giorni di lievitazione, un utilizzo sapiente degli ingredienti e, soprattutto, tanta, tanta pazienza. In effetti la preparazione della “pigna” può durare anche più di due giorni. Vi propongo la ricetta tratta dal blog di lucianopignataro.it
PREPARAZIONE: al lievito madre aggiungere 1 uovo. Dopo aver impastato con particolare vigore, lasciare tutto a riposare per un’intera notte. Il giorno dopo, a 300 grammi di questo lievito aggiungere 1 kg di farina, 300 gr di zucchero, 250 gr di strutto, 12 uova, scorza di arancia e limone grattugiata, scorza di arancia e cedro, con una bella dose di rum e liquore Strega. Dopo una lunga ed energica fase di impasto, porre il tutto in una teglia tonda, unta sempre con lo strutto, e attendere l’ennesima lievitazione, quella più importante, visto che l’impasto dovrà raggiunge l’orlo della teglia. La fase di attesa è lunghissima e arriva a durare anche un giorno intero, in un ambiente che può essere protetto, in caso di clima più fresco ,anche con coperte di lana. Quando questa fase sarà terminata, porre la pigna in forno, a 170°, con il periodo di cottura che varia da una mezz’ora all’ora intera, a secondo del volume del dolce. Decorare con glassa, zuccherini e tanta, tanta fantasia.
Giornalista