Potremmo darne una piacevole colpa al covid, ma la necessità di mantenere un certo distanziamento interpersonale, di prediligere i luoghi aperti, ha favorito un turismo lento e di prossimità, la scelta di percorsi naturalistici, di passeggiate all’aria aperta, trekking e biciclette. Certamente si può confermare che questo sia stato l’anno del cicloturismo. Secondo un rapporto di Unioncamere e Legambiente, lo scorso anno, dopo la prima fase pandemica, ben 5 milioni di italiani hanno preferito la bicicletta per le proprie vacanze estive. La scelta di vacanze sostenibili e percorsi culturali, ma anche gli incentivi governativi per l’acquisto di una due ruote, hanno aiutato il rilancio del turismo dolce della bici. Ed ecco prendere piede sempre di più i viaggi in bicicletta, da vedersi quale concreta opportunità del mercato turistico, una risorsa per accedere a nuove proposte di viaggio, per l’intercettazione di nuovi flussi del settore. Un numero che cresce di giorno in giorno, un fenomeno destinato a lievitare ancora. Una passione che va a incrementare tutto l’indotto del turismo ecofriendly, tendendo una mano all’impatto ambientale assolutamente sostenibile.
Prendere una bicicletta e passeggiare tra i vigneti e le colline della Valle Telesina è certamente molto piacevole. I nostri centri rurali offrono la possibilità di spaziare tra distese di ulivi e filari di vite, tra pendii dolci e colori ritempranti che in questo periodo si stanno per trasformare, dalle vive tonalità estive a quelle più dolci e spesso malinconiche dell’autunno. Si parla della Valle Telesina, di Sannio, e non si possono non nominare le meravigliose Città del Vino, ridenti ospiti di chi è appassionato di tradizioni e sostenibilità. E se proprio vogliamo parlare dell’enoturismo, secondo un’analisi Coldiretti, il turismo enogastronomico rappresenta una potenzialità per la valorizzazione della sostenibilità del luogo e della identità locale. Il Sannio ha registrato grandi movimenti di visitatori in fatto di enoturismo, nei territori del Vino, anche grazie a ciclovie e itinerari turistici dedicati. Il settore enoturistico nazionale è in forte espansione e il binomio vino – turismo si fa sempre più forte e convincente. Un binomio che punta alla valorizzazione del territorio, alla promozione dell’offerta e alla commercializzazione del prodotto, risorsa economica fondamentale per lo sviluppo dei territori, e strumento imprescindibile per un progetto di sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Il turista del vino ha voglia di interfacciarsi con i produttori, ha voglia di camminare sul nudo terreno dei vigneti, di visitare cantine, toccare con mano e conoscere più da vicino l’attività. Guardia Sanframondi, la patria della Falanghina, regina indiscussa del Sannio, già Città Europea del Vino nel 2019 in occasione del riconoscimento Recevin, con la nuova formula di Vinalia ha segnato un punto fermo sulla sua propensione enoturistica.
Se per l’appunto vogliamo partire dal fenomeno di Sannio Falanghina, non possiamo certamente non cominciare con la Ciclovia della Falanghina, figlia più che legittima del successo toccato con mano nel 2019, che abbraccia un territorio unico e incontaminato, caratterizzato dai territori che hanno fatto della Falanghina il cavallo di battaglia in quanto eccellenza sannita. Un percorso di mountain bike che attraversa la Valle Telesina su tracciati interpoderali, che raggiunge circa 40 chilometri, con una segnaletica realizzata dall’artista Mimmo Paladino, e che permette di effettuare gite su due ruote tra filari e vigneti, nelle bellissime terre del Vino della Valle Telesina. Un progetto, tra l’altro, che ha visto il finanziamento della sua progettazione definitiva, lo scorso luglio, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per un importo massimo finanziabile di circa 120 mila euro. Il circuito ciclistico è stato attraversato per la prima volta dagli enoturisti il 14 aprile 2019 quando, per l’occasione, la cittadina di Telese Terme ha accolto, nella locale stazione ferroviaria, il Treno del Cicloturismo per una giornata alla scoperta del percorso, delle cantine e dei borghi attraversati dalla ciclovia. Un tragitto che da Guardia Sanframondi raggiunge proprio Telese, tra vigneti e paesaggi dalla indiscutibile bellezza, ove è possibile rigenerarsi con degustazioni in cantina, storia e cultura dei paesi attraversati, paesaggi di storia e di vino. Un piccolo pezzo di un puzzle molto più grande: una grande via per le due ruote che metterà in collegamento il capoluogo sannita, Benevento, con la splendida Reggia di Carditello, grazie a un protocollo firmato dai Comuni interessati nella tratta ferroviaria Napoli – Bari e alla Fondazione Carditello, progetto che tende a percorrere e valorizzare i binari dismessi e il paesaggio del percorso ferroviario.
Non solo: proprio a due passi da Guardia Sanframondi troviamo l’unico percorso ciclabile mappato del Centro Sud: la Ciclovia della Camaiola, che si snoda per circa 30 chilometri nel territorio di Castelvenere, tra i vigneti del vitatissimo comune sannita, certamente il più vitato della intera Campania. Il suo nome rende omaggio alla ricercata varietà di vino autoctono Barbera del Sannio, che ha intrapreso l’iter per ritornare al suo nome originario. Negli scorsi anni, il progetto Camaiola Ciclo Tour ha messo in luce proprio il percorso del vino in questione; un evento organizzato in collaborazione con l’associazione Mountain Bike Sanniti e Sannio Escursioni e con il supporto della Pro Loco e del Forum Giovani di Castelvenere. Anche in questo caso, si può godere di pedalate tra i filari e l’affascinante storia di questo antico vitigno, potendo altresì approfittare di soste in cantina a base di prodotti tipici, assaggi di scarpella e l’immancabile Camaiola, ma non solo: ecco, dunque, un buon sorso di Agostinella, Coda di Volpe, Aglianico e ancora Piedirosso, Fiano, Malvasia e Greco. Un percorso destinato a essere ancor di più valorizzato e perfezionato, recensito negli scorsi giorni, insieme ad altri importanti strade del cicloturismo nazionale, anche dalla Gazzetta dello Sport, come punto turistico da non perdere assolutamente.
Tutte le foto sono tratte dalla pagina Facebook della Ciclovia della Falanghina
Giornalista