Immagini dal Sannio: enoturismo, cantine e Sannio Falanghina

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In copertina, vigneti sanniti.
Foto di I like Sannio

Il Sannio beneventano è certamente la regione più vocata alla ruralità e all’enoturismo in tutta la Campania. Un territorio intriso di storia e leggende, dove piccoli borghi e filari di viti padroneggiano in bellezza e possenza. Circa 12mila ettari di vigneto primeggiano nella più estesa area vitivinicola in Campania; ben tre denominazioni di origine e una indicazione geografica per più di sessanta tipologie di vini. E in fatto di produzione regionale, il Sannio copre addirittura il 50% dell’intera produzione vitivinicola, con oltre la metà del vino campano tutelato da denominazioni di origine.
Solo a Castelvenere, il piccolo comune dell’entroterra che è considerato il territorio più vitato del Sud Italia, vi sono 900 ettari di vigne specializzate, ossia il 60% della superficie totale. Inoltre, sono circa 10mila le aziende impegnate nella produzione di uva e ben 160 cantine rendono molto attiva e produttiva la filiera territoriale.

La straordinaria distesa di vigneti sorge su terreni in massima parte argilloso-calcareo-silicei, e i vitigni coltivati sono per la maggior parte Aglianico (28%), Falanghina (12%), Sangiovese e Camaiola (6%), Malvasia bianca di Candia (5%) e Greco (4%).
Di primo acchito, dunque, non si può non notare che è proprio la viticoltura a caratterizzare l’intero territorio sannita. Proprio qui le strutture associative, formando cooperative, riuniscono più di 2.500 viticoltori.

Dal 1972, a Foglianise la fa da padrona la Cantina del Taburno, che accorpa a sé ben dodici comuni e otto vitigni. Dagli oltre 600 ettari di vigneto nascono vini dal sapore unico e persistente, che raccontano il terroir e la storia delle pendici collinari del Monte del Taburno. Le uve vengono raccolte surmature e poste a fermentare in barriques.
La più storica Cantina sociale è La Guardiense, a Guardia Sanframondi, una delle maggiori in Italia, che quest’anno ha compiuto 64 anni e che fu fondata “da 33 soci lungimiranti e coraggiosi”. Oggi di soci ne conta circa mille. Gli agricoltori – soci coltivano nei territori limitrofi, a un’altitudine media di circa 600 metri sul livello del mare, che oltre alle terre guardiesi, interessano anche i comuni San Lorenzo Maggiore, San Lupo e Castelvenere. Qui le uve Falanghina, Aglianico e Piedirosso, ma anche Greco, Fiano e Coda di Volpe, hanno trovato l’ambiente ideale per esprimersi al meglio.
Solopaca non è da meno: nel 1966 venticinque agricoltori decisero di costituire la “Cantina Sociale di Solopaca – Società cooperativa a responsabilità limitata”, per poter operare sulla strada dell’incremento e della difesa del patrimonio vitivinicolo del territorio circostante e per il progresso economico e sociale dell’agricoltura. Il sogno di venticinque agricoltori, ai quali se ne affiancarono altri 600, si realizzò ed essi videro finalmente concretizzata la Cantina Sociale che rappresenta una grande realtà economica per Solopaca e per tutta la zona di produzione che si estende ai comuni di Castelvenere, Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore, Cerreto Sannita, Faicchio, Frasso Telesino, Melizzano, San Lorenzello, San Salvatore Telesino e Telese. Oggi la Cantina produce e imbottiglia vino di alta qualità. Le sue uve vengono raccolte con sistemi tradizionali e, una volta conferite in cantina, vengono sottoposte ad accurata selezione.

Solopaca è proprio uno dei comuni simbolo della viticoltura del Sannio, ai piedi del Monte Taburno. Dall’altra parte della vallata sorge Castelvenere, dove la Falanghina è protagonista e regina indiscussa. In tutta la provincia di Benevento la produzione di Falanghina del Sannio DOP ha registrato un notevole incremento. La prima bottiglia fu creata nelle cantine tufacee, scavate fino a 16 metri di profondità, nel borgo di Sant’Agata dei Goti, da Leonardo Mustilli.
L’Aglianico, re del Taburno, in primis dell’areale di Torrecuso, è il vitigno a bacca nera più diffuso nel Sannio beneventano e identifica perfettamente la vitivinicoltura sannita.
Il 5 febbraio 1999 nacque il Sannio Consorzio Tutela Vini. che oggi conta quasi 2.500 soci suddivisi tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori e oltre 2.000 viticoltori facenti parte delle cooperative di viticoltori consorziate. Si tratta di un Ente riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con D.M. del 18/05/2005 (G.U. serie speciale n. 123 del 28/05/2005). Questo decreto ha conferito al Consorzio l’incarico a svolgere le funzioni di tutela, di valorizzazione e di cura generale degli interessi connessi a tutte le denominazioni di origine controllata e indicazioni geografiche tipiche della provincia di Benevento.

Il binomio vino – turismo si fa sempre più forte e convincente. In Italia, Il turismo del vino cresce a perdita d’occhio, con numerosi servizi dedicati, strutture di accoglienza, percorsi tra i vigneti. Un binomio che punta sulla valorizzazione del territorio, sulla promozione dell’offerta e sulla commercializzazione del prodotto. Una sorta di percorso tematico, di turismo esperenziale, un fenomeno in continua crescita che ad oggi conta circa 3 milioni di turisti l’anno e un giro d’affari di circa 4,5 milioni di euro. L’enoturista ama immergersi nei territori di provenienza del vino, studiandolo a fondo, innamorandosi di borghi, storia, cultura, natura e tradizioni, attraverso l’esplorazione gustativa e olfattiva. Un fenomeno nato e sviluppatosi grazie al contributo di alcune associazioni, come Città del Vino, Movimento Turismo del Vino e anche realtà ed enti locali che hanno nel tempo dato il via a importanti e conosciutissime manifestazioni come Cantine Aperte, Benvenuta Vendemmia, Calici Sotto le Stelle. Difficile nominare tutte le manifestazioni, a volte simili a sagre, con brindisi e degustazioni, del Sannio beneventano: menzioniamo Vinalia, una sorta di percorso nelle bellezze e nel gusto di Guardia Sanframondi che ogni anno si svolge dal 4 al 10 agosto. Ma anche la settembrina Festa dell’Uva di Solopaca, con i suoi tradizionali carri tematici allestiti acino per acino.

Uva falanghina.
Foto di Pasquale Carlo

Passeggiate nei vigneti, valorizzazione dei territori interpoderali, e anche feste di compleanno per bambini all’insegna della vendemmia e della raccolta dell’uva. Questi sono alcuni dei percorsi più significativi dell’enoturismo sannita che pian piano si avvia anche alla vendemmia turistica, nuovo trend in fatto di enoturismo, straordinaria possibilità di far partecipare personalmente i turisti del vino alla raccolta dell’uva tra i filari. Il progetto è diventato una fattiva opportunità grazie al protocollo d’intesa sottoscritto nel 2023 dall’Ispettorato nazionale del lavoro e Città del Vino.
Non si dimentichi poi la Ciclovia della Falanghina, progetto che ha visto il Comune di Guardia Sanframondi quale ente promotore, la cui progettazione è da pochi anni stata finanziata dal Ministero dei Trasporti. Un percorso di poco meno di 40 chilometri con venti cantine dislocate qua e là e una segnaletica sviluppata su un’opera realizzata dall’artista Mimmo Palladino. Un tragitto che viaggia nelle bellezze e nella natura incontaminata del Sannio, grazie al quale dare la possibilità ai cicloturisti di visitare e innamorarsi del territorio vitato del Sannio. L’itinerario vede la collaborazione tra i vari comuni che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento del 2019, Sannio Falanghina – Città Europea del Vino 2019, in cui prevale l’idea di un’infrastruttura, un collegamento tra i beni culturali e ambientali della zona: Guardia Sanframondi, Benevento, Amorosi, Castelvenere, Cerreto Sannita, Dugenta, Faicchio, Foglianise, Frasso Telesino, Melizzano, Paupisi, Ponte, San Lorenzello, San Lorenzo Maggiore, San Lupo, San Salvatore Telesino, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca, Telese Terme, Torrecuso e Vitulano.

A proposito di Sannio Falanghina – Città Europea del Vino 2019: il progetto di coesione territoriale, finanziato dalla Regione Campania grazie al POC Turismo Campania 2014-2020, ha consacrato a Terra dei Vini il territorio beneventano. La nomina è stata riconosciuta da Recevin a un’intera area sannita, comprendente 23 comuni dell’area della Falanghina del Sannio, guidati da cinque Città del Vino, che sono Guardia Sanframondi, comune capofila, Castelvenere, Torrecuso, Solopaca, Sant’Agata de’ Goti. Il fenomeno ha portato il Sannio e la sua straordinaria Falanghina nel mondo, vetrina di eccellenza per la valorizzazione di un fantastico territorio. Un evento puntellato da numerosi passaggi televisivi, sponsor e una grande esposizione mediatica. Il suo logo, manifesto ufficiale, promosso dal Comune di Solopaca, è stato realizzato e donato dal Maestro Mimmo Paladino, esponente di spicco della Transavanguardia Italiana che ha per l’appunto una lungimirante visione artistica del futuro. L’immagine ha girato il mondo e ne è stata l’icona distintiva. A ricordo dell’eccezionale riconoscimento del 2019, i cinque comuni sanniti hanno realizzato su monumenti pubblici e/o privati dei murales a tema enoico.