L’entroterra beneventano profuma di vino, di mosto, e offre una splendida vista su campi, orti e filari. Guardia Sanframondi è un borgo rinomato del Sannio beneventano, a vedetta della Valle del Calore, che si affaccia sull’imponente Bella dormiente del Sannio, e si adagia su un’immensa distesa verde che protegge borghi e colline, con un abbraccio a quei vitigni che hanno portato il burgus dei Sanframondo ad alti livelli di successo internazionale. In paese predomina la ruralità, con un paesaggi caratterizzato qua e là da vigneti che si distendono a perdita d’occhio.
La prima carta che la documenta con una citazione risale al 1268, con l’iscrizione di Guardia Sancti Fraimundy, toponimo che sembra alludere alla presenza di San Fremondo, monaco benedettino, da cui hanno poi tratto il nome sia il luogo che la famiglia dei Sanframondo. Eppure, già nell’856 il borgo è citato come Bicu de Fremundi da cui, secondo alcune ipotesi, sarebbe derivato il nome di Sanframondo al condottiero normanno Raone, primogenito della famiglia che, alla fine del secolo, divenne feudatario di Guardia. In ogni caso, la località assunse il nome di Warda, ossia luogo di guardia, di vedetta, sfruttando l’elevata e strategica posizione collinare. I conti Sanframondo dotarono Guardia di un enorme castello che permetteva il controllo dell’intera vallata, baluardo del sistema di difesa sannita. Il castello è un po’ il simbolo storico e architettonico del posto, che nel tempo ha assunto una sagoma da palatium.
Il fortilizio è certamente considerato il sigillo identitario del comune del Beneventano, in cui si respirano bellezza e cultura, intrisi di un forte senso di appartenenza alle radici rurali del territorio. Eppure, limitarsi solo a esso significherebbe non voler effettivamente riconoscere ciò che il territorio guardiese può offrire.
La chiesa di San Sebastiano è una chiesetta a unica navata, che spesso passa inosservata agli occhi di chi percorre la via principale in cui si trova. Eppure, è uno scrigno prezioso, luminoso, che conserva grandi opere prestigiose, firme autorevoli, eleganza e maestosità, luce che si irradia da ogni angolazione, tanto da essere denominata La piccola Cappella Sistina del Sud.
La chiesa Ave Gratia Plena, edificata nel XV secolo come piccola cappella, è oggi interdetta al culto, ma è un importante polo culturale di Guardia, luogo dedicato a eventi culturali, presentazioni di libri, concerti, mostre, convegni. E ancora la chiesa di San Rocco, dalla pianta ottagonale, nella bella piazza Croce, o il convento di San Francesco, e piccole cappelle e luoghi di culto oggi purtroppo dismessi.
Uno dei punti più scenografici del centro antico di Guardia è certamente il Ponte Ratello, da cui guardare un panorama superbo. Via Dietro gli Orti, di recente ristrutturazione, è una strada terrazzata sui verdeggianti orti pensili di Guardia e via Filippo Maria Guidi è l’anima antica della vecchia gloria del cuore storico del paese. Guardia ha una viva e ricca tradizione culturale: fu innanzitutto borgo di conciatori di pelle, attività che le ha dato grande lustro in passato, fiore all’occhiello che le conferì il titolo di Guardia delle sòle. Nel paese è inoltre sempre vivo un forte richiamo verso la Vergine dell’Assunta che ogni cittadino ama come una Madre, il cui culto si manifesta a cadenza settennale nei Riti Settennali in onore dell’Assunta, in cui fedeli, figuranti, penitenti, flagellanti e battenti dedicano il loro gesto di penitenza nei confronti di Maria. Ed è nel bellissimo santuario mariano dell’Assunta e di San Filippo Neri, Basilica Pontificia di Guardia Sanframondi, che troviamo la luminosa nicchia con l’amata statua lignea.
Il territorio sannita viene definito “la dispensa del vino campano” e del milione di ettolitri prodotti dalla provincia di Benevento, ben 300mila prendono vita a Guardia, la quale gode di una invidiabile storia vitivinicola, recentemente alla ribalta grazie anche al suo fiore all’occhiello, la Falanghina, eccellenza che l’ha resa nota nel mondo. Siamo in piena valle del Vino, nel bel mezzo dell’area agricola più importante dell’entroterra campano, dove la vita dei tanti contadini guardiesi ha fatto la storia stessa della bella cittadina sannita. Nel 1960, 33 soci lungimiranti e coraggiosi diedero origine a quella che oggi è la più grande cooperativa agricola della Campania, una delle più grandi d’Italia, La Guardiense, nata con la funzione di fermare la speculazione ai danni di migliaia di agricoltori fungendo da calmieratrice. Dall’esperienza della Guardiense, mano mano sono nate tante piccole aziende e il settore dell’enoturismo guardiese ha fatto passi importanti, assumendo dimensioni spesso mai immaginate. Tanti produttori in proprio hanno cominciato ad acquistare terreni e vigneti, fino a creare delle vere e proprie aziende enoturistiche, più o meno grandi. Guardia è stata ente capofila del riconoscimento di Recevin come Città Europea del Vino 2019.
Vino e ruralità, il tutto in un contesto che ben rispecchia le radici e la caratterizzazione agricola di questo paese. Anche tante belle anime internazionali, dai modus vivendi certamente diversi dai nostri, l’hanno scelta. Tutto è iniziato una decina di anni fa quando milioni di telespettatori puntarono gli occhi sulla bella Guardia, con la messa in onda negli Stati Uniti del programma House Hunters International. Da quel momento, inizialmente, circa settanta cittadini americani, canadesi e inglesi hanno cominciato a chiedere notizie su come raggiungere il bel paese del Sannio e come acquistarvi casa. Sono arrivati affascinati dal buon vino, dai prodotti locali, dal clima e dal paesaggio. Dalla cortesia dei suoi abitanti. Dall’aria buona e dalla natura. Oggi sono diversi gli ex turisti stranieri che hanno scelto di stanziarsi nel paese definitivamente, che promuovono il territorio guardiese e invogliano amici e parenti a venire fin qui: canadesi, inglesi, scozzesi che hanno lasciato le loro aree metropolitane per vivere nell’idillio del paesaggio rurale, nel cuore medievale di un luogo che parla di storia e di antichità, che hanno scelto di vivere al cospetto della natura, di una vigna e di un orto di cui prendersi cura. Una grande opportunità di valorizzazione del territorio, dello sviluppo turistico non solo per Guardia Sanframondi ma che può divenire un valido esempio di crescita turistica per l’intero Sannio. Uno sprone a rinnovarsi e a reinventarsi, sempre.
Giornalista