Immagini dal Sannio: il Santuario del Roseto di Solopaca e la Madonna prodigiosa

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Ancora una volta, nell’arco di questo mese che per eccellenza è dedicato alla Vergine Madre, Fremondoweb vi porta alla scoperta dei più importanti santuari mariani del Sannio beneventano. Oggi andiamo a conoscere quello che dall’alto del monte Taburno domina impettito sulla Valle Telesina: da lontano è un punto di luce che funge da bussola a tutti quelli che vi puntano lo sguardo. Circondato dal meraviglioso verde boschivo che è intorno, vi portiamo in una vera e propria oasi lontana dai rumori cittadini, che invita a silenzio e meditazione, dal cui spiazzale è possibile guardare magnificamente tutto ciò che accade a valle. Il santuario del Roseto sorge sulla cima del monte delle Rose, a circa 600 mt sul livello del mare; dal suo sagrato si spazia con la vista su tutto il panorama circostante. La chiesa fu edificata intorno al XII secolo anche se il primo documento scritto inerente al monastero risale al 1214. Per lungo periodo cadde in abbandono e divenne altresì ricettacolo di vagabondi e malviventi. Nel XVI secolo i ruderi vennero contesi dalla vicino Melizzano ma nel 1747 il vescovo Falangola ordinò il restauro della struttura con le rendite che si riscuotevano in Solopaca. Una deliziosa ed elegante chiesa che ha un’unica navata con cappelle laterali.

Il santuario racconta di un antichissimo culto dal fascino davvero particolare. È storia delle nostre terre, anche questa intrisa di radici ed emozioni. Tutto ebbe origine da una carestia che nel 1844 colpì il territorio solopachese e buona parte del territorio circostante. Nel vecchio campanile della chiesa parrocchiale di San Mauro giaceva abbandonata, e forse dimenticata, la statua della Madonna del Roseto, che vi arrivò dopo il devastante terremoto del 1805, il quale aveva distrutto il santuario sulla montagna delle Rose, di cui era regina assoluta. Mancano rigorose notizie storiche intorno all’effige mariana, ritenuta più antica del monastero stesso e tanto bella e amata. Il suo volto delicato ha un colorito che è stato alterato dai vari ritocchi che ha subito e il busto e le mani sono scolpiti in legno; è vestita con una sottana rosa e un manto celeste, ricamati in fino oro che le regalano lucentezza, se è possibile aggiungere luce a quella che già l’immagine della Vergine dona.

Il santuario era stato per secoli luogo di culto curato dai benedettini che ivi fondarono un cenobio. I solopachesi ricordavano l’antico culto della Madonna del Roseto e si aggrapparono alla speranza di chiedere alla Vergine l’intercessione al Signore per la grave carestia che li stava affliggendo. La Madonna era ricoperta da grossi strati di polvere: ecco, dunque, che la ripulirono e la fecero tornare al suo originale splendore, In seguito fu esposta per una venerazione pubblica e poi trasportata in processione per l’intero paese fino al Monte delle Rose. Vi erano solo rovine del vecchio santuario e la popolazione fece l’importante voto di rifabbricare la chiesa per riparare ai peccati commessi circa l’abbandono della statua per quasi quarant’anni, in un luogo buio, abbandonato, polveroso e indegno per una simile creatura. I cittadini di Solopaca intendevano chiedere perdono anche per non aver profuso abbastanza impegno sulla ricostruzione del monastero. L’intercessione che i devoti chiedevano alla Vergine era che favorisse l’arrivo di acqua in abbondanza, affinché potessero salvarsi i loro raccolti. Così fu: piogge abbondanti sul territorio cittadino diedero nuova vita a campi e raccolti. Tanta la speranza e la gioia per la rinascita della natura e delle produzioni.

La statua della Vergine, foto d'archivio

Da quel momento, la venerazione della Madonna del Roseto non è mai venuta meno e qualche mese dopo ebbero inizio i lavori di ricostruzione. La statua restò nel suo luogo naturale fino al 1854, anno in cui tornò in paese per richiedere un altro miracolo: la fine di un’epidemia di colera che portò a un elevatissimo numero di vittime. Dopo lunghi anni e diverse discussioni, si arrivò a una decisione definitiva: per tre mesi d’estate, da giugno a settembre, la statua della Madonna avrebbe soggiornato a Solopaca nella cosiddetta chiesa Madre. Infatti, ancora oggi, ogni anno, il primo lunedì di giugno, i cittadini di Solopaca portano in processione la statua della Madonna del Roseto dal santuario omonimo fino al paese. Per tutta la stagione estiva la statua rimane nella cittadina, per poi essere riportata il primo giorno di settembre al santuario.