È da luglio che il Sannio celebra il grano, quale simbolo di prosperità e fortuna nei raccolti a venire. Trebbiatura e covoni sono alla base delle manifestazioni che coinvolgono la maggior parte dei centri rurali del Beneventano e del Sannio Pentro, ma certamente la manifestazione più attesa, quella che arriva quasi alla fine delle celebrazioni delle spighe e della paglia, è la festività che si svolge ogni anno il 16 agosto a Foglianise, a pochi chilometri da Benevento, paesino immerso nel verde dei vigneti e uliveti dell’area dei monti del Taburno. La manifestazione nasce dall’usanza di implorare Dio il lunedì in Albis, per intercedere in vista della futura fertilità del grano. Il 16 agosto, inoltre, con offerte di grano, già nell’antichità si ringraziava San Rocco. Era ed è questo, infatti, il giorno in cui la Chiesa Cattolica lo commemora.
La celebrazione di Foglianise ha delle caratteristiche uniche: una sfilata di carri e un lungo cartellone di spettacoli ed eventi sono all’insegna della sentita ricorrenza. I celebri carri di grano riproducono una miniatura di monumenti famosi, facciate di cattedrali, strumenti agricoli che riguardano la mietitura, oppure che danno vita a immagini di fantasia. Coloro che sono addetti all’intreccio degli steli di grano, rigorosamente a mano e senza l’ausilio di alcun macchinario, realizzano veri e propri capolavori, su un’anima in legno, dando forma a diverse strutture, trame e ricami impagliati. Diverse sono le tecniche utilizzate: per volerne citare una, il cosiddetto Scoubidoo, intreccio di cinque fili di paglia su un’unica stecca.
Un tempo i carri venivano trainati dai buoi; oggi, invece, è la meccanizzazione dei trattori a portare avanti la tradizione, e nel tempo la festa ha preso i connotati di una vera e propria gara a cui partecipano diversi protagonisti: dai mietitori ai trebbiatori, dalle ragazze che intrecciano gli steli ad altri personaggi della vita rurale e contadina che comunque si presentano al pubblico nel loro costume tradizionale. Si chiamano pacchiane, le donne che indossano bellissimi vestiti tradizionali e che, sul capo, trasportano una gregna, cesto di paglia intrecciata. Tantissime le famiglie che portano avanti la tradizione artigianale da secoli, ma anche giovani adepti dell’Azione Cattolica, che hanno imparato l’arte dagli anziani del paese, o studenti delle scuole locali. Una statua di paglia fu donata anche a papa Giovanni Paolo II durante un’udienza per la comunità cittadina.
Le prime notizie storiche di questa usanza risalgono al Settecento, quando cominciarono le celebrazioni in onore di San Rocco, il patrono della peste, e il grano era utilizzato come merce di scambio. I primi carri nacquero grazie ad alcune famiglie contadine che vollero abbellire la statua del Santo condotta in processione, la quale si muoveva verso la cappellina a lui dedicata eretta fuori l’abitato di Foglianise, dove la comunità riceveva la benedizione. Il primo documento scritto si trova nel Libro del Cannaruto, e il primo carro dovrebbe essere stato il palio, una sorta di campanile di circa 25 metri a più registri. Una manifestazione in cui tradizione, storia, folklore danno vita a una vera e propria arte di cui i cittadini del piccolo centro sannita si rendono orgogliosi protagonisti.
La festa del grano di Foglianise è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, tanto che alcuni carri sono presenti in importanti musei italiani ed esteri. Per la sua particolare valenza storico artistica, nel 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano concesse a Foglianise il titolo di Città e la Festa del Grano entrò a far parte dei Grandi Eventi di rilevanza nazionale e internazionale della Regione Campania. Il tema della manifestazione cambia di anno in anno: l’edizione del 2023 sarà dedicata ai siti Unesco della Campania, ai 250 dalla morte di Luigi Vanvitelli e dai 75 anni dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
Giornalista