È sempre molto vissuto e sentito, il culto mariano, anche da chi non è molto religioso, e tante sono le figure della Vergine a cui si fa riferimento: la Madonna di Fatima, quella di Lourdes, l’Assunta, l’Immacolata Concezione, la Madonna del Carmelo, la Madonna Miracolosa. Il prossimo 2 luglio si celebra la Madonna delle Grazie, una straordinaria creatura Celeste. Il nome Madonna delle Grazie ha una duplice valenza. Da un lato si fa riferimento alla maternità di Maria, al suo essere madre di Cristo, la Grazia divina discesa tra gli uomini per condurli alla salvezza eterna. Ci si riferisce altresì anche alle grazie che Maria garantisce agli uomini intercedendo per loro dinnanzi a Dio. Il titolo di Vergine delle Grazie ha origine nell’episodio biblico conosciuto come Nozze di Cana: rappresenta Maria che spinge Gesù a compiere il miracolo e sprona i servi dicendo loro “fate quello che Lui vi dirà”. In Italia, il suo culto è molto sentito e viene festeggiato in numerosissimi luoghi, in modi diversi, in base alle proprie tradizioni. Nel corso dei secoli sono stati numerosi i poeti e i santi che hanno richiamato la grandissima intercessione che Maria opera tra l’uomo e Dio. Un esempio fra tutti è San Bernardo, che nel suo Memorare scrisse “non s’è mai udito che qualcuno sia ricorso a te e sia stato abbandonato”. Dante invece, nel XXXIII Canto del Paradiso, attribuisce a San Bernardo una preghiera alla Vergine divenuta l’inno mariano per eccellenza:
“Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre”.
In Italia troviamo molti luoghi che dedicano alla Madonna delle Grazie la data tradizionale della festa della Visitazione di Maria a Elisabetta o nella data del 2 luglio oppure nell’ultimo giorno del mese di maggio. Originariamente, la festa si svolgeva il lunedì in Albis, in un secondo momento fu spostata al secondo giorno di luglio, tradizione mantenuta ancora oggi. In altre città la festività ricorre il 26 agosto, il 9 maggio oppure ha una data mobile e ricade nella terza domenica dopo la Pentecoste.
La Madonna delle Grazie è considerata la Regina del Sannio, santa patrona di Benevento, capoluogo sannita, lì dove ove sorge una basilica iniziata nel 1839, anche se la sua costruzione fu promessa in voto due anni prima dal comune durante un’epidemia di colera. Il culto della Vergine nella città di Benevento fu importato nel 570 da sant’Artelaide, nipote di Narsete. La santa morì sedicenne e fu tumulata nella chiesa di San Luca, poi ribattezzata a suo nome, cosicché per secoli fu molto venerata a Benevento. A causa del terremoto del 1688, questa chiesa crollò. Un progetto per la costruzione della chiesa fu fatto nel 1815.
La posa della prima pietra si deve a monsignor Gioacchino Pecci, il futuro papa Leone XIII, che all’epoca era delegato apostolico di Benevento per conto dello Stato pontificio. La chiesa fu quindi consacrata il 16 giugno 1901. Si tratta di un vero e proprio tempio di stampo neoclassico, con pianta a croce greca, che presenta un pronao sormontato dalle statue dei santi protettori di Benevento: Sant’Antonio, San Barbato, San Bartolomeo, San Francesco, San Gennaro e San Rocco. Sulla sinistra del tempio si trova una colonna marmorea in onore della Vergine fatta erigere nel 1630 dal governatore pontificio Arcasio Riccio. Entrando nella bella basilica, in una teca sull’altare maggiore, è posta la statua lignea della Madonna delle Grazie, attribuita a Giovanni Merliano da Nola. Un’effigie molto materna, tenera, dolce. Una Vergine giovanissima che allatta al seno il Bambino Gesù, da sempre tanto cara ai beneventani. A essa si rivolgono i devoti con calorose preghiere per tutte le necessità. Il Bambino mantiene un aspetto regale, nella mano sinistra regge una mela e con la destra benedice. La maternità, con quel gesto di allattare a seno scoperto, ricorda il culto della dea Iside a Benevento, trapassato poi in quello cristiano della Madre di Dio.
A Benevento, i primi di luglio si tiene una grande festa in onore della Madonna delle Grazie, unica e indiscussa regina del Sannio. Il 2 luglio, in particolar modo, è un giorno molto sentito dai beneventani. Durante la solenne Eucaristia si svolge il tradizionale rito di accensione della lampada votiva che arderà per tutto l’anno sull’altare della Madonna. Un rito molto suggestivo che vuole ricordare la profonda gratitudine di tutto il popolo beneventano nei confronti della Vergine delle Grazie. Nel capoluogo sannita, a precedere la solennità della celebrazione, si svolge un novenario di preparazione che porta in città delegazioni di fedeli e pellegrini provenienti da tutta la provincia, sconfinando anche in quella limitrofa di Avellino: un giornaliero convegno mariano, che chiama a raccolta non solo l’arcidiocesi ma anche diverse aree del Sannio. Questo appuntamento sta vivendo una graduale introduzione anche nei santuari minori e sta divenendo, anno dopo anno, un momento devozionale e corale molto sentito.
Leggi anche: Immagini dal Sannio, il santuario della Madonna delle Grazie di Cerreto Sannita
Giornalista