L’uva è certamente la regina del Sannio: segno di prosperità, di abbondanza, segno di un’arte agricola e contadina che mostra i suoi rigogliosi frutti nel periodo autunnale e che ci regala un nettare che il Sannio riconosce come uno dei maggiori punti di forza della sua realtà agricola e della sua economia. E nel Sannio, l’uva viene esaltata maggiormente in due località, una in provincia di Benevento, Solopaca, e una a Riccia, nella provincia di Campobasso. La celebrazione della Festa nazionale dell’uva fu introdotta da Mussolini nel 1930 e fissata il 28 settembre di ogni anno. A Riccia la festa si tenne per la prima volta nel 1932 e nel 1938 la giornata fu fatta coincidere con la celebrazione della locale festa religiosa della Madonna del Rosario e come celebrazione della vendemmia, nella seconda domenica di settembre. Il vero significato allegorico della festa è quello dell’offerta dei prodotti della terra, comune in altre feste religiose, che si attua con l’allestimento di carri allegorici su cui sono collocate le ricostruzioni ingigantite delle attrezzature della vinificazione, ricoperte da acini d’uva, fissati secondo colore e tonalità. Il Carro diventa il simbolo del duro lavoro nei campi, e rappresenta scene di vita contadina abilmente ricostruite, generoso e complice traguardo per tutti coloro che si accalcano desiderosi di ricevere un assaggio dei tanti prodotti tipici della campagna riccese: dai grappoli di uva alla piacevole carne sulla brace, dai piatti colmi di cavatelli al sugo di salsiccia alla pizza di grano duro. Tutti preparati come la tradizione contadina ci insegna. E l’ottimo e prelibato vino, ovviamente. Vi è, inoltre, una grande rappresentazione di ragazze in costume locale che distribuiscono uva, vino e specialità gastronomiche locali, sbandieratori, majorettes, che si esibiscono nei canti che si facevano nei campi e che riecheggiavano nelle contrade cittadine al tempo dei raccolti, eseguiti oggi con gli strumenti di allora, la fisarmonica e l’organetto. Su alcuni carri sono inscenati momenti del lavoro agricolo, della vendemmia, della “sacra” rappresentazione dell’uva ed è inserita l’immagine della Madonna del Rosario. Il mondo rurale viene mitizzato, in questa spettacolarizzata festa della Madonna del Rosario, un evento cristiano che guarda all’aspetto più intrinseco del folclore locale. Una festa che va a richiamare gli antichi rituali della produzione cerealicola e vinicola, principali attività del paese molisano, una manifestazione che viene considerata come il vero Carnevale del borgo, in quanto fuoriuscita dagli schemi.
Anche la Campania è terra di eccellenti vigneti, e sappiamo il ruolo importantissimo che la viticultura del Sannio beneventano svolge in tutta l’area regionale e anche nazionale. Uno dei più importanti eventi a livello regionale che riguarda l’uva è sicuramente la Festa di Solopaca, una sagra che si svolge nel centro dell’area vitivinicola dei vini DOC Solopaca. Sono ancora in tanti a chiamarla Festa del vino ma il nome preciso è Festa dell’uva e si svolge nel vecchio borgo solopachese fin dal 1700, quando la Confraternita locale celebrava la Festa dell’Addolorata raccogliendo doni, soprattutto uva, trasportati su carri addobbati, per poi essere venduti in un’asta pubblica nella centrale piazza Vittoria. Il ricavato dell’asta finanziava attività religiose della stessa confraternita. Ma la festa, per ignote ragioni, cadde in desuetudine, e se ne sono perse le tracce nel XIX secolo. Anche qui l’origine della tradizione ha un carattere propiziatorio, risalente alla spiritualità cristiana del XVIII secolo. Una festa che ha dato a Solopaca la possibilità di farsi conoscere in tutto il mondo, sia per il buon vino che per i colorati e caratteristici carri allegorici, vere e proprie opere d’arte, realizzati con chicchi di uva dai bravi maestri carraioli di Solopaca, che ogni anno si diversificano con nuovi temi, ricchi di fantasia. La festa si svolge sempre nella metà del mese di settembre e termina di domenica mattina, giorno in cui, solitamente, sono previste visite guidate alle chiese e alle cantine solopachesi. Il tema della sfilata dei carri allegorici, come dicevamo, è sempre diverso e spazia dall’attualità, alla fantasia, alla satira. La festa è organizzata da un comitato composto dal Comune di Solopaca, dalla Pro loco, dalla Cooperativa agricola Cantina sociale di Solopaca, e dalla Associazione Maestri Carraioli. Molti comuni della Valle Telesina si rendono protagonisti di tale sentito evento. Alcuni partecipano alla sfilata dei carri con una delegazione guidata del sindaco, con il gonfalone comunale, in quanto paesi rientranti nell’area territoriale vitivinicola dei vini DOC Solopaca, come castelvenere, Guardia Sanframondi e San Lorenzo Maggiore. Altri comuni sono Cerreto Sannita, Faicchio, Frasso Telesino, Melizzano, San Lorenzello, San Salvatore Telesino, Telese Terme e Vitulano.
Foto di copertina: Festa dell’uva di Riccia
Giornalista