La città di Telese Terme è il più rinomato centro termale e turistico della Valle telesina, con le sue sorgenti di acqua sulfurea che danno origine alle terme, tra le più importanti della Campania. Le origini della cittadina del Sannio vanno ricercate nella città romana di Telesia, centro di notevole importanza che nel 215 a.C. fu alleata di Roma, in quanto urbs foederata e i cui ruderi archeologici si trovano nella vicina San Salvatore Telesino, l’antica Telesia, appunto. È molto probabile, ma non vi è certezza, che il suo toponimo derivi dal verbo greco “teleo”, che vuol dire “iniziare ai misteri”, forse perché il fluire delle acque solforose dalle immani qualità terapeutiche spinse gli abitanti della zona a offrire sacrifici di ringraziamento agli dei.
Le acque di Telese hanno una tradizione che risale a tantissimo tempo fa e origini antichissime. Il complesso idrotermale, sito in piazza Minieri, che è il nome della famiglia che lo ha in gestione dalla fine del 1800, è costituito da un vasto parco dove sorgono diverse strutture. Nel passato era protagonista della storia telesina il “treno dei bagnanti” che, all’arrivo alla stazione ferroviaria di Telese Terme, grazie a uno snodo, convergeva nel viale cittadino e portava direttamente nel parco delle Terme.
Con il terremoto del 9 settembre 1349 vi fu la scomparsa di Telesia per diversi secoli ma anche la comparsa delle sorgenti sulfuree che si rivelarono molto utili e valide per la cura delle malattie della pelle, degli apparati digerente e respiratorio e dei reumatismi. Il primo riscontro dello sfruttamento delle acque telesine a scopo terapeutico è rappresentato da un trattato scientifico del 1583, ma solo nel 1734 vi fu una pubblicazione dal titolo “De acidulis telesinis dissertatio“, di Tommaso Bruni a cui seguirono nel 1819 le “Memorie sull’indole e sull’uso delle acque minerali di Telese” di Pietro Paolo Perugini e nel 1857 la “Guida medica per l’uso delle acque minerali di Telese” di Liborio Marone. Nel 1856 le pozzanghere abbandonate della miracolosa acqua furono bonificate e nel 1861 furono fondate le Antiche Terme Jacobelli dal cavaliere Achille Jacobelli di San Lupo, con inaugurazione che avvenne nel 1867. Il complesso si trova ancora oggi all’incrocio fra Telese, Castelvenere, Solopaca. Si trattava di un ameno luogo ricco di verde e circa quaranta camerini, con una galleria centrale e una grande sala con tavole e sedili di marmo bianco. Vi era una vasca sempre di marmo, nella quale affluiva l’acqua che si rinnovava di continuo, ma il cui getto poteva essere interrotto a seconda delle necessità. Vi era anche la presenza di una fontana d’acqua dolce e due fontanelle utilizzate dai bagnanti per bere. Vi erano, inoltre, le fondamenta per un gran caffè e per un ristorante. A causa delle difficoltà finanziarie di Jacobelli, nel 1875 il napoletano cavaliere Eduardo Minieri acquistò lo stabilimento e, dopo i lavori di ristrutturazione ultimati nel 2008, le Antiche Terme Jacobelli sono ora un parco naturale, dove ancora dominano i resti delle cabine private per la balneazione, due piscine di acqua sulfurea, e la bouvette.
L’inizio della costruzione del nuovo impianto termale e del vicino Grand Hotel Telese, con la sua architettura in stile liberty, risale al 1877 e la famiglia di Eduardo Minieri, fin da quel periodo, si è sempre prodigata per far conoscere le terapeutiche proprietà delle acque telesine, ricche di anidride carbonica, idrogeno solforato ma soprattutto di zolfo bivalente, simile a quello contenuto nel corpo umano. Le cure si svolgono in reparti immersi in un parco di alberi secolari che tanta frescura regalano nei periodi di calura estiva. Vi sono due piscine di acqua termale sorgiva: la piscina Goccioloni e la piscina Pera, indicate ambedue nella prevenzione e nella cura delle malattie dermatologiche e una terza piscina con acque riscaldate presso la Club House del Grand Hotel Telese. Queste acque, però, vengono utilizzate anche per la cura di malattie otorinolaringoiatriche e delle vie respiratorie, ginecologiche e dell’apparato gastroenterico, oltre che cardiovascolari. Le loro principali applicazioni terapeutiche sono bagni, idromassaggi, fanghi, percorsi vascolari in piscina termale, irrigazioni nasali, inalazioni, aerosol, insufflazioni endotimpaniche e politzer crenoterapico, ventilazioni polmonari, cure ginecologiche, cure idropiniche, riabilitazione della funzione neuromotoria e respiratoria.
Lo stabilimento termale conserva ancora in parte le sue caratteristiche originarie di fine Ottocento. Dopo la nascita del comune di Telese, sorsero numerose contese con il comune di San Salvatore Telesino e si arrivò alla loro conclusione solo con la costituzione del Consorzio idrotermale nel 1957. Oggi le Terme di Telese sono un vero e proprio punto di riferimento per i telesini e non. L’acqua viene imbottigliata nella sua tipiche bottiglie verdi di vetro ed è molto nota anche in ambito internazionale. Il parco, nel periodo aperto alle cure, viene quotidianamente raggiunto da cittadini di varie zone del centro-sud ed è un vero e proprio luogo ricreativo per adulti e bambini, con il suo parco giochi, gli eventi culturali, musicali e ricreativi, i suoi chioschi, il torrente del Cerro, il Palazzo dei Congressi e la caratteristica bouvette dalla quale poter bere direttamente dalle fontanelle la buonissima e terapeutica acqua. Negli ultimi anni, precisamente nel 2017, in occasione del 140esimo anno di vita delle terme, la bouvette è stata ristrutturata e offre in primo piano a chi le fa visita, le imponenti immagini storiche delle locandine delle Imprese Minieri e della celebre Pacchiana che in passato mesceva l’acqua per coloro che volevano assaporarne l’inconfondibile gusto. Le Terme di Telese sono un vanto del turismo telesino e campano e ogni telesino ne è a ragione stregato e innamorato.
Foto della bouvette dalla pagina Facebook delle Terme di Telese.
Giornalista