Siamo nel cuore dell’Appennino campano, nella parte meridionale della catena del Matese, in un paesaggio collinare circondato da ulivi, affacciato sulla Valle del fiume Tammaro, ai confini tra Sannio e Molise, a Morcone, in provincia di Benevento, considerato uno dei paesi più belli del Sannio che con il suo centro storico caratterizzato da intrico di vicoli e scalinate inaccessibili ad automobili e ruote di carri, rimasto tale e quale a un tempo che fu. Le costruzioni del borgo sannita sono caratterizzate da semplicità nelle forme dell’architettura rurale, portali di pietra come ingressi, balconcini con le ringhiere in ferro battuto, comignoli, colombaie e piccole edicole in maiolica, frammiste ad alcuni edifici retrò di inizio secolo scorso con decorazioni liberty sulle pareti.
Il primo nucleo di Morcone si sviluppò molto lentamente nel luogo ove era esistita un’altra antichissima e misteriosa città, secondo fonti storiche espugnata dai Romani durante la terza guerra sannitica. Alcune fonti dicono che questa città sarebbe stata la famosa Murgantia citata da Tito Livio nel libro X della sua “Ab Urbe Condita”, ma è molto probabile che si trattasse del villaggio Mucrae, che appumto si affacciava sul monte Mucre, da cui il nome Morcone, oppido del Sannio Pentro. Oltre alle sue origine del periodo sannita, notizie più certe sono quelle del periodo longobardo, quando fu un gastaldato nel 776 d. C., tesi che comunque sembra essere superata perché i documenti non parlano di Murcone ma di Furcone. Fu inoltre sede vescovile dal 1058 al 1122. Nel 1122 venne nominata per la prima volta l’esistenza del castello dove trovò rifugio il conte Giordano di Ariano, sconfitto da Guglielmo il Normanno. Con Ruggero II di Sicilia Morcone divenne di proprietà regia e fu dotata di statuti municipali confermati da Margherita di Durazzo. Fu poi feudo dei Gaetani, dei Carafa, dei D’Aponte e dei Baglioni.
Sotto le dominazioni normanna, sveva e angioina si sviluppò l’organizzazione dell’Universitas, grazie alla quale il popolo, orgoglioso della propria autonomia comunale, eleggeva la sua rappresentanza.
Con l’abolizione del feudalesimo, la cittadina rientrò nel contado del Molise e, dopo l’Unità d’Italia, entrò a fare parte della provincia di Benevento.
L’impianto cittadino di origine medievale è stato sapientemente restaurato e ha conservato intatto il suo centro storico sviluppatosi attorno alla Rocca. Dopo il terremoto del 1980, l’amministrazione comunale di Morcone si occupò, per mezzo di validi architetti e professionisti del settore, del recupero degli edifici del centro storico, degli slarghi, delle strade e delle piazzette come via Porres e via dei Fiori, dando nuova vita al Palazzo Sannia. Poco distante, alla fine della via dei Caffè, su un’altra bellissima piazza, c’è la chiesa di San Bernardino, edificata tra il 1515 e il 1608, ristrutturata e adibita ad auditorium, con un interno molto suggestivo e sorprendente, dato l’accostamento di materiali quali il vetro e l’acciaio, segno di modernità, con le antiche murature di pietra calcarea.
I ruderi del Castello evidenziano un’edificazione su un insediamento sannita, con la parte inferiore del basamento costituita da blocchi di pietra in opera poligonale, comuni a tutte le strutture fortificate sannite. Ancora oggi è conservato l’ingresso della fortezza, con un portale con arcata a sesto acuto.
Tante sono le chiese di Morcone. La chiesa di San Salvatore sorta su un tempio di epoca ellenistica, raggiunse il suo massimo splendore nell’XI secolo quando divenne sede vescovile, e al suo interno sono conservate tracce di affreschi, un fonte battesimale del XVII secolo e un sarcofago del 1316. La chiesa della Madonna della Pace conserva un’antica scultura lignea della Vergine portata lì nel XII secolo dagli abitanti della contrada “Stampa”, statua lignea dalla pregevole fattura. Nel Convento dei Frati Cappuccini tenne il suo noviziato San Pio da Pietrelcina e la cella del Santo è stata musealizzata ed è ricca di paramenti e oggetti sacri appartenuti al Santo. E poi la chiesa di San Rocco, la piazzetta del pozzo con la chiesetta di San Giovanni, sono tutte vere e proprie mete obbligate per chi fa visita a questo affacinante borgo.
Data la sua conformazione e il suo fascino tutto particolare, Morcone viene definita un presepe. Quest’anno quest’anno giunge alla 35ª edizione manifestazione chiamata “Presepe nel presepe“, dato che questa cittadina aggrappata alla montagna ha la peculiarità di essere unico. Alcuni ambienti vengono ricreati negli ambienti naturali del centro storico in cui vengono rappresentati i vecchi mestieri, che in passato hanno dato tanto lustro alla cittadina sannita. Salendo le scale, camminando tra vicoli e piazze, ci si imbatte in artigiani, massaie, lavandaie, artisti, pescatori e mercanti oltre a un vero mulino ad acqua perfettamente funzionante. Sono molti, infatti, i mulini e i frantoi ancora ben conservati e che ci ricordano il fascino di un tempo lontano, la maggior parte immersi nel verde, ai confini delle zone abitate. Fuori alla Porta San Marco è possibile assistere alle scene della Natività, dall’Annunciazone a Maria fino alla nascita di Gesù Bambino, con i pastori illuminati dalle fiaccole e dalle ‘ndocce di Agnone e i Magi guidati dalla stella cometa. Quest’anno il Presepe nel presepe tornerà il 4 e il 5 gennaio.
Giornalista