Immagini dal Sannio: storia e origini del Premio Strega, ambito riconoscimento letterario

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Ci avviciniamo alla finalissima del più ambito riconoscimento letterario, che di solito si tiene il primo giovedì di luglio, e quest’anno abbiamo avuto addirittura una sestina di finalisti candidati. Questo perché, per salvaguardare le piccole e medie case editrici, il regolamento prevede che nel caso in cui tutti i libri sul podio siano di grandi case editrici, allora debba essere aggiunto un sesto libro. Molto noto, rinomato, risuona nella testa degli appassionati di letteratura, eppure molti non ne conoscono le origini, né l’originalità del nome. Il Premio Strega nacque ufficialmente il 17 febbraio 1947 a Roma, ma la sua idea risale a tre anni prima, per volere di Maria e Goffredo Bellonci. Era il 1944 quando la scrittrice Maria pensò all’organizzazione di un salotto letterario per far fronte alla disperazione della guerra. Un salotto che negli anni ospitò grandi intellettuali e artisti del caibro di Guido Piovene, Carlo Emilio Gadda, Anna Banti, Aldo Palazzeschi, Ignazio Silone, Alberto Moravia, Elsa Morante, Giuseppe Ungaretti, Renato Guttuso, Carlo Levi e tanti altri. Nel 1947, quel salotto letterario aveva ormai preso il nome di Amici della domenica, ossia il giorno prescelto per le loro riunioni, Durante una cena in trattoria, Goffredo Bellonci parlò del progetto di un nuovo concorso letterario a un giovane imprenditore di Benevento: Guido Alberti. Un’idea che subito convinse l’imprenditore sannita che, con il contributo di centomila lire, all’epoca una cifra altissima, finanziò il premio.

Il Premio prese il suo nome dall’azienda Alberti di Benevento, produttrice del rinomato liquore Strega, guidata proprio dal giovane Alberti. Il liquore Strega è un tipico liquore, famoso e apprezzato in tutto il mondo, di colore giallo, per via dello zafferano che ne esalta gusto e colore ed è composto da circa 70 erbe. Ovviamente, la ricetta è segreta. Il suo nome risale alle antiche leggende delle Streghe di Benevento, chiamate anche janare (storpiatura del nome Dianara, dalla dea Diana) che si credeva si riunissero sotto un albero di noce lungo le sponde del fiume Sabato per i loro sabba. Una leggenda che risale probabilmente all’epoca del regno longobardo nella città sannita: gli abitanti si erano convertiti al cristianesimo ma il culto pagano verso alcuni dei, tra i quali le dee Iside, Diana ed Ecate per propiziare i raccolti, era ancora molto forte.

Maria Bellonci, ideatrice del premio Strega, scrisse un breve riassunto della situazione di quegli anni: “Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione”. Gli Amici della domenica erano tutti appartenenti al mondo della cultura italiana e cominciarono a riunirsi ogni anno prima per nominare, poi per selezionare e infine estrarre i cinque finalisti. Attualmente gli Amici della domenica sono circa quattrocento persone. Il primo vincitore della storia del Premio Strega, nel 1947, fu Ennio Flaiano con il romanzo Tempo di uccidere, pubblicato dalla casa editrice Longanesi. Fu Leo longanesi a spingere fortemente Flaiano a candidarsi al premio, costringendogli anche a cambiare il titolo, che inizialmente era Il coccodrillo. Da lì in poi tanti sono stati i grandi che sono passati per lo Strega. Per citarne solo alcuni, Cesare Pavese con La bella estate, Alberto Moravia con i suoi racconti, Elsa Morante con L’Isola di Arturo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa con Il Gattopardo, Primo Levi con La chiave a stella, Umberto Eco con Il nome della rosa. Oggi, si possono candidare al Premio i libri pubblicati tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. Questi libri vengono scelti e candidati dagli Amici della domenica, il cui Comitato direttivo ne seleziona la dozzina, dalla quale risultano cinque finalisti. Solitamente, il riconoscimento viene elargito il primo giovedì di luglio nel ninfeo di Villa Giulia a Roma, trasmessa in diretta televisiva dalla Rai.