Immagini dal Sannio: Trivento, la “città dell’uncinetto”

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Trivento si trova in provincia di Campobasso ed è un piccolo comune così chiamato perché esposto ai venti dell’est, del sud e del nord. A trionfare in questo borgo è la pietra: tutto è fatto di pietra, dalla fontana monumentale alla grande e magnifica scalinata a tre corsie, la cui centrale è molto ampia rispetto alle due laterali. Si tratta della scalinata di San Nicola, formata da ben 365 gradini e pare che ognuno stia lì per ogni giorno dell’anno. La scalinata conduce alla parte alta del borgo e collega la piazza al centro storico, circondata dagli edifici più importanti del paese e da sempre considerata una delle più belle gradinate di tutto il Molise.

Di Trivento è doveroso ricordare la chiesa di San Nicola, la bella piazza del Largo Cattedrale, il Campanile, la chiesa della SS Trinità e la Curia. La Cattedrale, inoltre, è l’altro simbolo cittadino, e fu eretta su una preesistente basilica dedicata a San Casto. Fu costruita nel VI secolo e nel 1076 diventò sede vescovile. La sua cripta è considerata un tesoro artistico ed è situata a qualche metro di profondità sotto il transetto e il presbiterio, che segna il passaggio dal Tempio pagano, dedicato a Diana, al primo Cristianesimo.

Il primo nucleo del paese si chiamava Terventum e fu abitato dai Sanniti e poi colonizzato dai romani dopo le guerre sannitiche nel III secolo a. C.. Fece parte della Regio IV sotto il governo di Augusto e nel Medioevo, già nel VI secolo, vide la costruzione della primaria cattedrale.

Trivento è un piccolo borgo che ha molto da mostrare ed è noto anche per essere “la città dell’uncinetto”, vanto del Molise. Nel luglio 2018, lungo la scalinata di San Nicola, fu esposto il tappeto fatto in uncinetto più lungo del mondo, realizzato interamente a mano dal lavoro delle uncinettine del paese e da gruppi di crochet di tutta Italia, che provenivano dal vicino Abruzzo ma anche dalla Germania, dal Belgio, dai Paesi Bassi e addirittura dal lontano Messico. Il tappeto aveva la lunghezza di 650 metri ed era realizzato con granny square 1×1mt e, dopo l’esposizione, fu venduto e il ricavato devoluto in beneficenza.

Dopo il successo dell’iniziativa, avutasi soprattutto grazie ai social, a Natale dello stesso anno fu realizzato un albero di Natale, sempre a uncinetto, alto più di sei metri con un diametro di tre metri e mezzo. L’albero fu esposto in Piazza Fontana ed era composto con più di 1300 piccole granny square provenienti da tutta Italia. La tecnica del granny square, letteralmente “piazza della nonna”, è una tecnica di crochet con la quale si ricavano dei quadrati perfetti fatti a uncinetto, lavorando dal centro all’esterno in modo circolare. Questi quadrati, tutti diversi tra loro, come in un grande mosaico, vengono cuciti gli uni agli altri formando, come in questo caso, vere e proprie opere creative. Lo scorso anno il grande albero ebbe un altissimo impatto mediatico. La condivisione sui social fu virale e l’opera diventò un’icona della creatività che da un piccolo centro molisano arrivò addirittura fuori continente.

Le uncinettine che lo realizzarono furono guidate da Lucia Santorelli e secondo una classifica stilata dal portale Siciliaoggi.com l’albero di Natale di Trivento fu definito il più bello d’Italia nel 2018: con le sue 1300 mattonelle di lana mandò in visibilio migliaia di persone. Si può proprio affermare che le donne del paese siano animate da uno smisurato amore per il lavoro a maglia. Opere come questa sono in grado di trasmettere un contenuto di autenticità, qualità e tipicità di un piccolo borgo; esse, infatti, sono rappresentative di un contesto in cui le tradizioni rurali sono ancora molto importanti e sentite e c’è un forte impegno della comunità a preservarne la cultura.

Anche quest’anno, Trivento ha esposto il suo meraviglioso albero e certamente, come lo scorso anno, si ripeterà l’enorme afflusso di turisti che andarono a visitarlo e ne fecero sfondo dei loro innumerevoli selfie. Le sue luci si sono accese ieri sera, 8 dicembre, dando ufficialmente il via al Natale. Sempre grazie alla Santorelli, è stata ideata quest’anno l’iniziativa “Un filo che unisce da Trivento a…” che prevedeva che l’albero venisse realizzato non solo a Trivento ma anche in altre trentatré località italiane e tre estere: Genk, in Belgio, Mora, in Svezia e Nova Prata, Rio Grande do Sul in Brasile. Tra le città italiane, possiamo ricordare Barletta, Venezia, Roma, Oratino, Telese Terme, Lucera, Aversa, Tivoli, Palestrina.

Degno di essere ricordato anche l’evento svoltosi il 9 e 10 agosto 2019 in cui si è tenuta la prima edizione dello Yarn Bombing Day, una sorta di graffiti all’uncinetto. Oltre 130 artiste di Yarn Bombing provenienti da Italia, Francia, Belgio, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Spagna, Israele, Inghilterra, Russia, Australia, USA, Canada, Repubblica Dominicana, Brasile, Messico, Cile, Porto Rico, Venezuela e Colombia hanno preso parte all’evento, realizzando oltre settanta opere di crochet ed esposte in un percorso che iniziava in Piazza Fontana per poi giungere in Piazza Cattedrale, nel cuore del centro storico.