#iorestoacasa ma vado a… San Lorenzello

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È sabato, e torna la rubrica in cui andiamo a spasso nei nostri borghi sanniti, virtualmente certo, ma se questo può aiutare a rinfrancare spirito e mente, ben venga. Anche in questa occasione sento di dover ringraziare chi mi ha aiutato a reperire le meravigliose immagini che andranno a dar vita alla preziosa galleria fotografica di questa passeggiata virtuale nella Valle del Titerno. Ringrazio Mario Sagnella, autore di molte fotografie presenti, soprattutto per la pazienza con cui, quotidianamente, ha risposto a tutti i quesiti che gli ho rivolto e a tutte le curiosità, alcune delle quali sotto riportate (sono tremendamente in debito con lui). Stesso ringraziamento rivolgo al fotografo Alessio Verna, non solo per la disponibilità a rispondere alle mie tante domande, ma soprattutto per le preziose testimonianze fotografiche che ha gentilmente donato a Fremondoweb per la realizzazione di questo articolo. Ringrazio la Bottega Giustiniani di Elvio Sagnella per avermi fatto entrare, seppur virtualmente, nel suo atelier: per questioni di spazio, ho dovuto scegliere fra tante foto di veri e propri pezzi unici.

Oggi è la volta dell’affascinante, amena e caratteristica San Lorenzello, comune che ospita poco più di 2.000 abitanti dell’entroterra del Sannio beneventano, alle falde del monte Erbano, monte così chiamato perché, secondo la leggenda, vi morì la janara Erbanina, ma secondo molti il motivo sarebbe il fatto che sia ricco di erbe e piante aromatiche. Un’antica leggenda racconta che San Lorenzello sarebbe stata fondata dal giovane Filippo Lavorgna che nell’864 d.C., salvatosi dalla distruzione di Telesia per mano delle invasioni saracene, si rifugiò con la sua famiglia su monte Erbano, nella grotta di Futa. Un giorno presso la grotta in cui Filippo aveva trovato dimora, arrivò una giovane donna, Rosita, che disperata chiedeva aiuto perché il padre aveva avuto un malore. Filippo accettò subito di prestare soccorso al caro padre di quella fanciulla ma purtroppo, raggiunto il rifugio della giovane donna, lo trovò senza vita e poco dopo la stessa sorte toccò anche ai suoi familiari. Rimasti soli, Filippo e Rosita decisero di fondare un villaggio che intitolarono a San Lorenzo. È proprio il caso, secondo tale leggenda, di dire che questo bellissimo borgo sia nato sotto le stelle cadenti. Il 10 agosto è, infatti, il giorno in cui si celebra la festa patronale di questo comune, celebrata da una spettacolare esibizione pirotecnica che richiama migliaia di visitatori da ogni dove. Altra ipotesi è quella secondo la quale il paesello sarebbe nato per mano di alcuni profughi scampati alla distruzione saracena di Telesia nel IX secolo e che, alle falde di monte Erbano, vi edificarono delle mura e due torri difensive. Secondo questa ipotesi, il nome del borgo deriverebbe dalla costruzione di case sparse attorno alla Chiesa di San Lorenzo, ma non vi sono documenti attendibili a tal proposito. Il paese fu citato per la prima volta nel 1151 quando fu possedimento dei Sanframondo, passato poi ai Carafa fino all’abolizione del feudalesimo nel 1806. Il nome che venne dato al borgo fu San Lorenzo Minore per distinguerlo dal vicino centro già denominato San Lorenzo Maggiore. Il paese fu distrutto prima dal terribile terremoto del 1688 e successivamente da quello del 1805, ma nelle successive ricostruzioni fu edificato sempre nel medesimo sito, conservando il suo originario impianto urbanistico medievale, a pianta rettangolare allungata.

Piccole, eleganti e deliziose piazzette, strette stradine, antichi palazzi signorili risalenti al XVII- XVIII secolo, fanno di questo antico borgo un vero e proprio gioiellino sannita. Tra questi il Palazzo Massone, riconosciuto bene culturale della Nazione, con Decreto Ministeriale del 16 marzo 1968, che rappresenta il complesso più insigne di San Lorenzello ed è un esempio integro di barocchetto meridionale. Lungo le sponde del fiume Titerno si notano i resti di un mulino e di strutture che venivano usate per il trattamento dell’argilla e per la lavorazione della ceramica. San Lorenzello è, infatti, il paese natale del maestro ceramista Nicola Giustiniani, considerato uno dei più grandi del settore del 1700, figlio di Antonio, egli stesso ceramista, venuto da Napoli a Cerreto Sannita a seguito della ricostruzione della cittadina dopo il terremoto del 5 giugno 1688. Il paese conserva intatta, nelle sue botteghe, la tradizione ceramica che da secoli viene tramandata da padre in figlio e che si manifesta nella produzione di acquasantiere, zuppiere, vassoi, anfore, mattonelle e altre caratteristiche opere d’arte. Oggi i maestri figulini laurentini riproducono l’antica e meravigliosa arte ceramica, attirando l’interesse di visitatori, studiosi e amanti del bello e di questa nobile Arte. Tengo a precisare che, per amicizia, la Bottega Giustiniani mi ha gentilmente e virtualmente ospitato all’interno della sua struttura, per ammirare alcune delle sue opere. Non da meno sono le altre botteghe ceramiche e, per l’occasione, mi sembra doveroso citarle tutte: Gedeone, Il Laurentino, La Faenzera, Arte Ceramica, I Maestri Sanniti, Ceramiche Coppola, Kluska MagdalenaIl Ritocco, Festa Angelo Michele. Nel territorio laurentino si contano più di 4.000 moggi di terreni, in cui abbondano alberi da frutti, maestosi e splendidi ulivi e numerosi vitigni. Il paese, infatti, è conosciuto anche per la rinomata produzione di olio extravergine d’oliva, l’oro verde del Titerno, e dei taralli, una sorta di biscotti salati fatti di acqua e farina, nati col nobile scopo di far fronte alla fame che colpiva le persone più povere nel 1400, nelle loro varianti all’olio d’oliva, al pepe, al vino, ma anche dolci, allo zucchero e glassati. Sono tanti i tarallifici del centro sannita che sfornano queste piccole, grandi bontà.

Nel centro storico del paese sono presenti due chiese: la Chiesa di San Lorenzo, che conserva la scultura lignea del Santo protettore, solennemente venerato il 10 di agosto, si trova nell’ex Chiesa della Madonna del Carmine nei pressi dell’ex Convento dei Padri Carmelitani. La chiesa originaria, crollata con il terremoto del 1688, si trovava in via Avanti Santi e ancora oggi, nella parete di un’abitazione, troviamo ben visibile l’arco in pietra che rappresenta la navata centrale della vecchia chiesa. Adiacente è l’ex Convento dei Padri Carmelitani, che ha ospitato uffici comunali e scuole e che oggi, ristrutturato, è sede di eventi culturali. La Chiesa della Congregazione della Sanità è ricca di pregevoli opere d’arte in ceramica di San Lorenzello e Cerreto Sannita, tra le quali un timpano in maiolica realizzato da Antonio Giustiniani, padre di Nicola. Ancora la Chiesa di San Sebastiano, con un’artistica scultura raffigurante il santo, la Chiesa di San Donato, in cui è conservata un’edicola settecentesca in ceramica raffigurante la Madonna, la Cappella della Madonna Addolorata o Madonnella lungo la strada provinciale Cerreto – Telese.

Lungo la via Regia, sulle sponde del fiume Titerno si trova il Parco di San Sebastiano che da diversi anni ospita la Città dei dinosauri, parco didattico con un’estensione di oltre 10 mila m², al cui interno si possono ammirare quindici riproduzioni in vetroresina di dinosauri in scala 1:1, il tutto in un’ambientazione naturalistica molto suggestiva. La Città dei dinosauri, con la sua sala multimediale, ospita varie attività didattiche e gite scolastiche.

Oltre alla già citata festa in onore del Santo patrono Lorenzo, ricordiamo anche le festività di San Sebastiano, compatrono di San Lorenzello, San Donato, della Sanità, e della Madonna del Carmelo. Storico l’appuntamento laurentino con il MercAntico, mercato rionale che dal 1991 si svolge ogni secondo e ultimo fine settimana di ogni mese e ospita una fiera di vendita e scambio dei prodotti tipici, di antiquariato e di artigianato locale. Tra le manifestazioni culturali ricordiamo Oltre l’Arcobaleno, concorso nazionale di ceramica femminile, promosso dall’Associazione Nicola Giustiniano dal 2014, nato in memoria della ceramista Maria Paduano. Dalla Terra all’Arte è la manifestazione che si tiene ogni ultimo fine settimana di settembre, sempre a cura dell’Associazione Nicola Giustiniano, estemporanea di ceramisti provenienti da ogni parte del mondo e il Chiana Festival, in cui nella strada del paese, detta Chiana, gli abitanti rendono artistico il loro stare in strada. Tutto il materiale prodotto dai ceramisti durante le estemporanee delle varie manifestazioni in parte va a valorizzare il Museo della ceramica Antica e Moderna di San Lorenzello, e in parte viene riutilizzato per rinnovare aree urbane in stato di degrado. Nel periodo natalizio, San Lorenzello si illumina della magia del Natale, grazie alla rinomata manifestazione Luci d’Artista, percorso fra i vicoli del centro storico della bella San Lorenzello: non i classici mercatini natalizi, ma un passeggio in cui si possono ammirare le botteghe aperte del MercAntico, cantine attrezzate e chioschetti che distribuiscono vivande e bevande. Nel 2019 si è tenuta la prima edizione della Rassegna Fotografica Laurentina, nata con la volontà di esporre foto che rievocassero storie e ricordi delle persone che a San Lorenzello hanno trascorso tutta la loro vita e che ne scrivono il passato. A San Lorenzello è presente anche l’Ente Culturale Schola Cantorum, nato nel 1984 con lo scopo di ricercare e acquisire una cultura musicale sacra e popolare nell’ambito della realtà locale.

GALLERIA FOTOGRAFICA DI SAN LORENZELLO

Benvenuti a San Lorenzello! La maiolica, caratteristica della città della ceramica, dà il benvenuto al bellissimo borgo, con la raffigurazione delle tipicità del luogo. Foto di Mario Sagnella.

La Chiesa di San Lorenzo, ex Chiesa della Madonna del Carmine. Foto di Alessio Verna.

Panoramiche di San Lorenzello: vista da Monterbano e vista dalla Congrega con un drone. Foto di Mario Sagnella e Michele Giordano.

L’androne del Palazzo Massone. Foto di Alessio Verna.

Torrino medievale, oggi parte di un’abitazione privata in pietra in via Cesolle, in cima a via Rua. La torre, con molta probabilità, fa parte del Muro Filippo, muro a secco in pietra, che doveva costituire la cinta muraria medievale di San Lorenzello. L’altra torre della cinta muraria dovrebbe essere quella distrutta che si trovava alle spalle della vecchia Chiesa di San Lorenzo. Foto di Alessio Verna.

La statua di San Lorenzo in processione e i tradizionali Fuochi pirotecnici del 10 agosto. Foto di Alessio Verna.

Via Pasquale Massone con i suoi drappi rossi esposti in vista del passaggio della processione del Santo patrono. Foto di Alessio Verna.

Ingresso dell’Antica Bottega N. Giustiniani: meraviglie prodotte in pezzi unici, opere caratteristiche dell’arte ceramica di San Lorenzello. Foto di Mario Sagnella.

Un artigiano vasaio al tornio. Foto di Mario Sagnella.

Piazza Cestari: esposizione del MercAntico e muro di maioliche. Foto di Alessio Verna.

Vista da Monterbano sulla Vall’ a Mort‘, Valle della Morte: zona rurale, prevalentemente caratterizzata da ulivi e viti, il cui nome si deve alla pendenza del suo terreno. Quando non si utilizzavano mezzi agricoli, le pesanti casse di olive e uva venivano spostate a mano e, a causa della rilevante pendenza, qualche contadino si ribaltava sotto le casse e ci rimetteva la vita. Foto di Mario Sagnella.

La Chiesa di San Sebastiano. Foto di Mario Sagnella.

I tradizionali taralli di San Lorenzello mentre vengono infilati con lo spago per creare la cosiddetta ‘nzerta, la collana di taralli che rappresenta uno dei caratteristici souvenir di San Lorenzello. Foto di Alessio Verna.

Dinosauri in vetroresina in scala 1:1, nella Città dei dinosauri. Foto di Nicola Conte.

Chiesa della Congregazione: cupola maiolicata e statua di Maria Santissima della Sanità. Foto di Alessio Verna.

Paesaggio rurale con vista di Mont’Acero e peschi e ciliegi in fiore. Foto di Mario Sagnella.

L’elegante centro storico di San Lorenzello: Largo Avanti Santi, Via Rua, Largo San Lorenzo. Foto di Alessio Verna.

Il Ponte sul torrente Titerno, ricostruito dopo i bombardamenti dei nazisti avvenuto durante il conflitto bellico. Foto di Alessio Verna e Mario Sagnella.

Piazza Padre Pio durante la manifestazione Luci d’Artista: il Giardino incantato. Foto di Alessio Verna.