Amedeo Ceniccola: “A proposito dell’ospedale di Cerreto Sannita”

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In questi giorni di quarantena  causata dal virus cinese molti personaggi più o meno noti della politica strapaesana si sono ritrovati al capezzale  dell’ospedale “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita per invocarne la “rinascita” e, nel contempo, affossare l’apertura dell’Ospedale di Comunità presso lo stesso nosocomio che l’ASL di Benevento ha già allestito a seguito di una programmazione avviata 5 anni orsono dalla regione Campania. Senza fare polemica, una domanda nasce spontanea: dove erano i strenui difensori del cosiddetto “diritto alla salute” quando il succitato ospedale veniva chiuso dal Governatore Bassolino?

E, per dovere di cronaca, non posso non ricordare la lettera aperta che, in qualità di Responsabile Enti Locali-Forza Italia, inviai in data 12 novembre 2008 a tutti gli amministratori locali e nazionali qualche giorno prima dell’approvazione del piano ospedaliero della Campania che prevedeva la chiusura dell’ospedale di Cerreto Sannita per ripianare il deficit sanitario.

In poche parole, in quella lettera aperta io chiedevo a voce alta:

  • perché non sono state recepite dal Governatore Bassolino  le proposte e le indicazioni  del Direttore Generale dell’ASL BN1 e del Direttore Generale dell’azienda ospedaliera “G. Rummo” di Benevento?
  • perché non sono stati consultati gli Ordini dei Medici della Campania (così come è previsto dalla Legge) nella definizione della delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera campana?
  • perchè la struttura ospedaliera dell’Alta Irpinia e dell’intera provincia di Avellino è rimasta pressoché inalterata, a cominciare dai presidi ospedalieri di Bisaccia e di Sant’Angelo dei Lombardi che   nel piano di rientro  presentato in bozza al governo nazionale erano destinati alla chiusura  ed al ridimensionamento?
  • perché il nosocomio zonale “Guglielmo” di Bisaccia che doveva essere chiuso diventerà ospedale del territorio con 10 posti di chirurgia, 20 di medicina, 30 di lungodegenza ed altri 4 per l’unità di crisi di primo intervento, per la stabilizzazione del paziente e l’eventuale trasferimento presso strutture maggiormente attrezzate?
  • perché il nosocomio zonale santangiolese “Criscuoli” che doveva essere ridimensionato si arricchisce e diventerà un ospedale specialistico a funzione riabilitativa con annesso servizio di emergenza, con 96 posti letto per la riabilitazione, altri 15 per la riabilitazione neuromotoria, 10 di medicina ed altri 10 di chirurgia?
  • chi ha fatto cambiare idea  nello spazio di qualche giorno al Governatore Bassolino e all’Assessore Montemarano (di antica fede demitiana)?

Si trattava di alcune domande semplici e  facili che furono lasciate cadere nel vuoto e nessuno  ebbe la forza di riprenderle e rilanciarle per impedire la chiusura dell’ospedale “Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita.

Oggi, gli stessi personaggi che 12 anni addietro si sono voltati dall’altra parte quando veniva consumata un’autentica “porcata” ai danni della nostra comunità da parte del governo regionale rivolgono appelli e denunciano “speculazioni e clientelismo cooperativistico” per impedire la realizzazione dell’Ospedale di Comunità che viene presentato falsamente come una sorta di “Guardia Medica” e pur sapendo che la Direzione Sanitaria dell’ASL è già pronta ad inaugurare la nuova struttura entro la primavera, e comunque quanto prima.

Se non ci fosse da piangere …

Dott. Amedeo Ceniccola