Amedeo Ceniccola: per non dimenticare nr… 48

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Riceviamo e pubblichiamo – Dott. Amedeo Ceniccola

L’associazione Rinascita Guardiese continua la pubblicazione di  documenti  inerenti la nostra storia per non dimenticare e progettare il futuro partendo dal passato.

La pianificazione territoriale: quasi tutto il territorio di Guardia è considerato a grave rischio geologico.

Sala convegni- Castello di Guardia

L’Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno approva un piano di Stralcio Frane e Alluvioni che vincola quasi l’intero territorio guardiese e il Sindaco Ceniccola organizza un incontro pubblico per formulare proposte migliorative  avvalendosi del supporto tecnico del  Prof. Ing. Leonardo Cascini, ordinario di geotecnica dell’Università di Salerno.

Fonoregistrazione del discorso pronunciato dal sindaco Ceniccola  in data  8 giugno 2000

Amici e concittadini, consentitemi di rivolgere, innanzitutto, un saluto ed un ringraziamento agli ospiti che ci onorano della loro presenza e a voi tutti che non avete fatto cadere nel vuoto il nostro invito  per discutere un tema che, a prima vista, può sembrare lontano dalla nostra vita e che, invece, investe molto da vicino i nostri legittimi interessi  perché  il Piano straordinario emanato dall’Autorità di bacino Liri-Garigliano e Volturno, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 novembre 1999, limita una serie di attività sui territori interessati ed impone alle Autorità locali una serie di regole volte a misurare la nostra sensibilità ambientale e, nel contempo, ci obbliga a porre la nostra attenzione su di  una problematica che ogni anno costa al bilancio dello Stato cifre rilevanti nell’ordine di centinaia di miliardi di lire che vengono spesi per porre rimedio alle più gravi situazioni di dissesto del territorio o per realizzare opere idrauliche di innalzamento o ripristino di argini ed alvei straripati per fenomeni alluvionali.

È chiaro che tale situazione si trascina da tempo immemorabile e non è un fenomeno contingente. Basti ricordare che fin dall’anno 1964 il Ministero dei Lavori Pubblici segnalava in Italia ben 2685 movimenti franosi (nella sola regione Campania ben 332) che interessano migliaia di comuni a livello nazionale e ben 175 nella nostra regione. In tutti questi anni, però, si è andato avanti rincorrendo gli eventi, cercando di volta in volta di “mettere una pezza” al problema che si veniva a creare e molto spesso sotto la spinta emotiva di eventi particolarmente drammatici come quello del maggio 1998 a Sarno. Da tutto ciò nasce la necessità di superare la logica emergenziale che da noi diventa un imperativo categorico perché, è inutile nasconderlo,   tutto l’ambiente antropizzato della regione Campania è esposto ai più elevati rischi geologici permanenti quali per es. il rischio sismico, vulcanico, bradisismico, idrogeologico e geomorfologico. Rischi geologici che, purtroppo, interessano aree anche densamente urbanizzate e infrastrutture di importanza strategica che obbligano tutti e, in primo luogo, la Provincia e la Regione a darsi una “mossa” per arrivare quanto prima alla emanazione di una legge per la Prevenzione dei rischi geologici e ambientali che, a mio avviso, dovrebbe integrare la legge regionale n°9/83 relativa alla prevenzione del rischio sismico e con l’istituzione di un Servizio Geologico Provinciale.

Naturalmente, tutto ciò va fatto con l’attivazione qualificata delle Autorità di Bacino che in Campania vede in fase già operativa solo quella del Liri-Garigliano che oggi è qui rappresentata dal suo Segretario Generale che ringrazio dal profondo del cuore per la disponibilità dimostrata nei confronti della nostra comunità. E  voglio dire  subito  che questo Piano Stralcio pubblicato in data 24 novembre dello scorso anno rischia di penalizzare la nostra comunità per un’approssimazione della rilevazione aereo-fotogrammometrica e per una mancata concertazione con gli enti presenti sul territorio anche se non posso non ricordare che la dott.ssa Corbelli dell’Autorità di Bacino, in più occasioni, ha ripetuto che fin dall’anno 1998 gli enti locali si sono dimostrati poco interessati e, pur sollecitati, non hanno mai mostrato particolare interesse per la problematica e. a tal proposito non posso non stigmatizzare l’ignavia degli amministratori che mi hanno preceduto alla guida dell’Ente comunale. Forse, per questo motivo, oggi sono assenti (ingiustificati) tutti i consiglieri  della lista “Per Guardia”.

Da parte dell’amministrazione che ho l’onore di guidare, fin dall’inizio dell’anno, abbiamo cercato di dare un nostro specifico contributo con richieste ripetute di chiarimenti  e l’incontro odierno vuol essere l’occasione per coinvolgere anche i tecnici locali (e i cittadini) su tale questione che non può essere definita nel chiuso di qualche studio ma, al contrario, necessita di un confronto serrato e un contraddittorio con le parti in causa  considerati i grandi interessi che sono in gioco. Da parte mia,  sono sicuro che ognuno di noi saprà trarre utili spunti da questo incontro per una riflessione oggettiva in vista della definizione del Piano stralcio di Bacino che dovrà essere approvato entro il prossimo 30 giugno. In conclusione, permettetemi di ricordare  che le caratteristiche geo-morfologiche del nostro territorio, che nell’analisi storica di Salomon, hanno rappresentato una barriera per gli scambi culturali e sociali, chiudendo il Sannio nell’isolamento, oggi nella moderna società della comunicazione sono la vera ricchezza per farlo uscire dall’arretratezza. I nostri monti in una moderna concezione dei parchi, come luoghi di valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche, non saranno più da ostacolo allo sviluppo e alla comunicazione ma possono diventare il vero volano di un nuovo sviluppo: quello basato su una comunicazione equilibrata tra l’uomo e l’uomo e tra esso e l’ambiente che lo circonda. Occorre, però, evitare di approvare Piani territoriali che paralizzino l’esistente, occorre risanare e far rivivere i nostri centri storici, occorre organizzare l’architettura del paesaggio chiamando al confronto anche i nostri cosiddetti “architetti del territorio” rappresentati dai zappatori-vignaioli che sono i veri protagonisti di questo nostro territorio. Tanto nuovo lavoro si può creare. Per non parlare del turismo eno-gastronomico che di riflesso ne potrebbe nascere. Guardiamolo dall’alto il nostro Sannio non solo per cristallizzarlo bensì per coglierne tutte le potenzialità e le ricchezze che per essere valorizzate necessitano di una classe dirigente illuminata che sappia guardare più lontano della prossima campagna elettorale e sappia far valere a Napoli e a Roma le cento buone ragioni di questa nostra terra che ha tutte le carte in regola per ritagliarsi uno spazio, un ruolo in un mercato dove la domanda qualitativa è crescente ed  è sempre più esigente. Grazie a tutti e buon lavoro“.