Riceviamo e pubblichiamo – Fiorenza Ceniccola, Ambasciatrice Commissione Europea per il Patto Climatico
Egregio Presidente Draghi, scrivo a caldo dopo aver letto la Sua forte denuncia in merito ai “Rischi catastrofici da riscaldamento” e l’accorato appello rivolto ai partecipanti al Forum delle Maggiori Economie sull’Energia e il Clima (MEF).
Nell’esprimerLe il mio più sincero apprezzamento mi consenta di ricordarLe che in Italia è in vigore la legge n.113/92 che “obbliga” ogni amministrazione locale a mettere a dimora un albero per ogni bambino nato sul territorio comunale per mitigare i livelli di CO2 nell’atmosfera.
Il fatto sta che solo pochi Comuni in Italia si sono attivati per dare concretezza a quanto previsto dal Legislatore (uno di questi è stato il Comune di Guardia Sanframondi (BN) che, negli anni 2000/2001, ha organizzato la “Festa dei Nati” mettendo a dimora ben 113 alberi per omaggiare i nuovi arrivati). Poi, questa straordinaria iniziativa sociale e ambientale (ogni albero messo a dimora portava il nome di un nuovo nato che lo prendeva in custodia) è stata “affossata” e la legge n.113/92 è stata completamente disattesa dai nuovi governanti. Questo è potuto accadere per la mancanza di un regime “sanzionatorio” che se fosse introdotto nel testo di legge potrebbe dare vita ad un’autentica primavera ambientalista.
In questo modo, ad ogni neonato corrisponderebbe un nuovo albero sito nel comune di residenza e ogni anno ne sarebbero piantati circa 500 mila sul nostro territorio con grande soddisfazione delle migliaia e migliaia di giovani e meno giovani che in più occasioni sono scesi in piazza per chiedere di vivere in città e paesi a propria dimensione e, nel contempo, ridurre l’inquinamento atmosferico che contribuisce sicuramente all’aumento del riscaldamento globale e ci rende più vulnerabili a qualsiasi agente patogeno. E’ inutile ricordarLe che più studi internazionali hanno documentato la correlazione tra una cattiva qualità dell’aria e la diffusione anche del virus Covid-19. Per farla breve, sono convinta che “qualche mascherina in meno e qualche albero in più” potrebbero aiutarci a superare anche l’emergenza socio-sanitaria provocata dalla pandemia.
In attesa di un cortese riscontro e con la speranza di poterLa presto incontrare, Le porgo i più distinti saluti.