Ceniccola: “La bandiera del Molisannio usata per incartare interessi legati alle poltrone”

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Riceviamo e pubbichiamo – Fiorenza Ceniccola, Coordinatrice Forza Italia Giovani – Benevento

Leggo che qualcuno dopo aver appreso quali potrebbero essere i seggi da assegnare alla nostra provincia nella prossima tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento non ha esitato ad issare, ancora una volta, la bandiera del Molisannio come la soluzione di tutti i mali antichi e cronici che affliggono la terra sannita. Con franchezza, consentimi di dire che trattasi di una lettura troppo semplicistica e sostanzialmente falsa di quanto accaduto nel corso degli anni in questa nostra provincia che muore ogni giorno di più con una disoccupazione che ha raggiunto il 20% (stima sicuramente per difetto) e senza considerare quella giovanile che ha superato i limiti della sopportabilità sociale.  

Per dirla tutta, anche i bambini capiscono che trattasi  di una nobile bandiera usata ancora una volta per “incartare” piccoli interessi legati alle poltrone. A mio avviso, aggiungere povertà a povertà non serve a risolvere i problemi e parlare oggi di “Molisannio” invece di “Macroregioni” significa voler eludere le ragioni vere dell’attuale drammatica crisi della Provincia sannita. E quando sento il Presidente della Provincia Nino Lombardi parlare di referendum per sapere che cosa ne pensano i cittadini a proposito dl Molisannio mi viene da pensare che ci si voglia prendere in giro ed appare chiaro l’intento strumentale, elusivo, fuorviante nella riproposizione della questione “Molisannio”, in contrasto con un credibile impegno positivo sui temi dello sviluppo, legittimando così il sospetto di un disegno elettoralistico e di riproduzione del potere.

La bandiera del Molisannio da sempre per qualcuno è stata utile per contrastare la cosiddetta corrente napoletana del Golfo  e consolidare la corrente demitiana nel Sannio ed oggi la si continua ad agitare per mantenere e/o conquistare  nuove poltrone. E’ a dir poco fuorviante  voler addossare il ritardo e l’arretratezza del Sannio solo al “pressappochismo” ed alla “cattiveria” della Regione Campania e/o del Parlamento della Repubblica. A Benevento i soldi pubblici sono sempre arrivati (specie quando alla guida della Regione Campania c’era Forza Italia ed il Presidente Stefano Caldoro) ma in che modo sono stati utilizzati?

Sicuramente non in maniera strategica. Certo  il “napolicentrismo” ha le sue colpe ma quello che è mancato, invece, è un disegno complessivo, strategico, che vedesse intorno allo stesso tavolo dirigenti provinciali, regionali e nazionali per portare avanti una “vertenza Sannio”. Quello che è mancato è stata una classe dirigente “illuminata” capace di guardare oltre la prossima campagna elettorale.  Per creare sviluppo ci  vuole una “visione” ed è quello che è sempre mancato nella nostra provincia.