Lui non è mai stato Sua Eccellenza Domenico Battaglia, per il popolo sannita è stato e resterà sempre Don Mimmo. Il prete di tutti, il prete di strada, quello degli ultimi e di chi si sente ai margini, di chi ai margini non è mai stato agli occhi di questo vescovo amato e benvoluto da tutti. È venuto dai lontani lidi calabresi, a 57 anni è diventato arcivescovo, ha conquistato Napoli, ne guiderà la Chiesa. L’annuncio della sua nomina è stato dato alle 12, in contemporanea dalla Sala Stampa vaticana e dalla Curia napoletana. Don Mimmo è tutt’oggi vescovo della Diocesi di Cerreto – Telese – Sant’Agata de’ Goti, e già da mesi circolava la voce della sua successione al Cardinale Crescenzio Sepe. Papa Francesco aveva pensato a lui già un anno fa, per la sua vicinanza nei confronti dei fragili, dei fratelli ultimi. La sua vita l’ha dedicata alla fratellanza, all’amore filiale e cristiano, sin dai suoi studi giovanili filosofico-teologici a Catanzaro.
Il 24 giugno del 2016 Papa Francesco lo nominò vescovo in sostituzione di Michele De Rosa, che aveva raggiunto i limiti d’età. Battaglia è stato il prete di ogni singolo individuo, anche di chi non era credente. La guida spirituale di tutti i sanniti, sempre alla mano, sempre concreto e profondamente amico dei più bisognosi. Non emanava soggezione, ma un forte senso di appartenenza alla comunità e di condivisione della quotidianità con la sua gente. Battaglia è pronto a volare a Napoli e la comunità sannita festeggia, ma al contempo piange. Piange lacrime di gioia e di nostalgia.
Giornalista