Riceviamo la nota del prof. Franco Gismondi, docente di Matematica e Fisica del Liceo Ginnasio Luigi Sodo di Cerreto
Insieme agli apparecchi moderni, il laboratorio di fisica del liceo Luigi Sodo di Cerreto Sannita custodisce apparecchi di notevole interesse storico la maggior parte dei quali risalenti ai primi decenni del 900 ed alcuni alla metà dell’800. Restaurati e rimessi in funzione sono ancora utilizzati negli esperimenti dei ragazzi. I ragazzi di V classico presentano alcuni esperimenti di elettrostatica con una macchina ad induzione di Wimshurst risalente all’inizio del secolo scorso, rimessa in funzione con la sostituzione dei dischi rotanti, originariamente di vetro, delle cinghie di trasmissione e delle spazzole che raccolgono le cariche elettriche.
- FULMINI IN MINIATURA: quando il campo elettrico tra i poli della macchina supera la rigidità dielettrica dell’aria, scocca una scintilla della stessa natura dei fulmini.
- ELETTRIZZAZIONE PER CONTATTO: una leggera pallina di polistirolo ricoperta con carta di alluminio, attirata dal polo della macchina di Wimshurt, al contatto, si elettrizza con lo stesso segno e quindi viene respinta.
- LO SCAMPANIO ELETTROSTATICO: è un apparecchio costituito da tre campanelle intercalate da due palline metalliche. Elettrizzando la campanella centrale con una carica di segno opposto di quelle laterali, le palline oscillano tra esse spinte dalle forze elettrostatiche perché, per contatto, ricevono cariche di segno alternativamente opposto.
- LA GRANDINE ELETTROSTATICA: l’apparecchio è costituito da due dischetti metallici posti a distanza di qualche centimetro, contenuti in un cilindro di vetro e collegati ai poli della macchina di Wimshurst. Sul disco inferiore sono poggiate delle leggere palline di midollo di sambuco. Azionando la macchina le palline si elettrizzano con carica dello stesso segno del disco inferiore perciò vengono respinte da questo ed attirate dal disco superiore caricato di segno opposto. Toccando il disco superiore le palline acquistano carica dello stesso segno di questo perciò vengono respinte e cadono di nuovo su quello inferiore rimbalzando quindi dall’uno all’altro e creando una sorta di grandinata.
- ELETTROSCOPIO UMANO: lo sperimentatore, posizionato sopra una pedana isolante, tiene in mano un fiocco di lunghe striscioline di carta di alluminio e tocca con l’altra mano un polo della macchina elettrostatica che lo elettrizza: le strisce si respingono perché cariche dello stesso segno e si allargano. Lasciando il contatto con la macchina la carica elettrica si disperde e le strisce ritornano in posizione verticale.
IL VIDEO DELL’ESPERIMENTO
Con il prof. Franco Gismondi hanno realizzato gli esperimenti i ragazzi di V liceo classico: Domenico Albano, Francesca Bianco, Iole Campanile, Sabrina De Biase, Francesca Di Massa, Paolo Durante, Vittorio Durante, Cristian Falato, Vincenzo Fattore, Natalia Goglia, Marta Guarino, Antonia Orsino, Maria Chiara Pacelli, Giuseppe Santomartino, Federica Vitelli, Serena Vitelli.