Riceviamo e pubblichiamo – Fiorenza Ceniccola
Mercoledì 13 aprile u. s. nella città di Capaccio Paestum si è svolta, la conferenza nazionale della CIM, Confederazione degli Italiani nel Mondo, a cui ha partecipato anche Fiorenza Ceniccola, consigliere comunale di Guardia Sanframondi e coordinatrice di Forza Italia Giovani per la provincia di Benevento, in qualità di componente della Direttivo Nazionale dell’associazione presieduta dall’on. Angelo Sollazzo.
A fare gli onori di casa è stato il Sindaco del comune di Capaccio Paestum, avv. Franco Alfieri, che ha ringraziato il presidente on. Sollazzo per aver scelto il comune di Paestum per lo svolgimento di questo importante momento di confronto tra gli imprenditori, personalità politiche ed una realtà già consolidata da anni nel panorama internazionale.
Il presidente on. Sollazzo nel salutare le diverse autorità istituzionali e politiche presenti tra cui l’on. Edmondo Cirielli, Viceministro agli Affari Esteri, ha parlato della necessità di rivedere la normativa vigente per il voto degli italiani residenti all’estero (anche alla luce dei recenti scandali verificatisi nelle ultime elezioni politiche) e si è soffermato sul valore economico e sociale che può avere il cosiddetto “turismo di ritorno”, considerato che gli italiani all’estero sono decine e decine di milioni.
Aq tal proposito, la consigliera Ceniccola, ha dichiarato: “… ho avuto modo di confrontarmi con il Viceministro on. Cirielli sul tema della cosiddetta fuga dei cervelli dall’Italia e, in particolare, sulla necessità di “rivoluzionare” la normativa vigente per il riconoscimento dei titoli di laurea conseguiti all’estero da tanti giovani che, attualmente, si configura come una vera e propria “via crucis” che fa passare la voglia di tornare a casa. Inoltre, ho avuto modo di ribadire all’ on. Cirielli che per salvare i nostri piccoli borghi dall’abbandono ci vuole una legge come quella fatta approvare in Francia da quel grande scrittore-giornalista André Malraux, ministro della Cultura nel 1962 (durante il governo De Gaulle), che finanziava interventi di risanamento e riqualificazione dei vecchi quartieri delle piccole comunità francesi.
Quella legge ebbe effetti straordinari perché in questo modo si riuscì a cambiarne completamente il volto richiamando turisti e, soprattutto, cambiando la vita dei residenti. Per i tanti borghi abbandonati (e/o sempre più desolati) dell’Italia sarebbe utile un progetto nazionale del genere. E’ vero che c’è già una legge per il sostegno dei piccoli comuni rappresentata dalla n.158/2017 ma, a mio avviso, non basta. Ha rappresentato un segnale di attenzione, però insufficiente per il sostegno che garantisce. Ci vuole una legge che esprima la volontà del Governo di intervenire con forza. Una rimodulazione dei miliardi di euro disponibili con il cosiddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrebbe segnare un autentico punto di svolta. In poche parole, serve una legge che deve finanziare progetti di sistema che valorizzino l’ambiente, il paesaggio, le architetture. Soltanto in questo modo si potrà ripristinare il patto di fiducia verso il territorio. E poi … occorrono menti creative per far sì che per ogni euro investito in cultura ci sia un ritorno economico che moltiplica l’effetto”.