Fiorenza Ceniccola: “C’è bisogno di un Patto per il Clima”

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Riceviamo e pubblichiamo – Fiorenza Ceniccola, Cons. Com. Fiorenza Ceniccola e Ambasciatrice Commissione Europea per il Patto Climatico Europeo         

Il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel presentare l’ultimo rapporto degli esperti ONU sul clima che hanno messo in evidenza uno scenario di crisi ambientale che sta procedendo molto più velocemente di quanto immaginato non può  essere lasciato cadere nel vuoto e chiama ognuno di noi alle proprie responsabilità.

Per farla breve, il Segretario Guterres ha parlato di  un vero e proprio  “codice rosso per l’umanità” che  mi  stimola a lanciare un piccolo sasso nello stagno dell’indifferenza per chiedere a tutti i candidati alle prossime elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre di sottoscrivere un “Patto per il Clima” con il quale ognuno si impegna a realizzare nel quotidiano piccoli grandi interventi a salvaguardia della “casa comune”.

Il Gruppo intergovernativo di scienziati sui cambiamenti climatici nel rapporto presentato ha tracciato un quadro più che mai drammatico: descrive nel dettaglio come gli esseri umani abbiano alterato l’ambiente a un ritmo senza precedenti e avvertendo che il mondo rischia impatti sempre più catastrofici. Dinanzi a tale scenario per certi versi “apocalittico” tutti siamo obbligati a rimboccarci le maniche per cercare di fermare un processo di autodistruzione che a parere di alcuni già appare  irreversibile. Il Segretario Guterres ha ribadito con forza che le società devono trovare il modo di abbracciare le trasformazioni necessarie per limitare il più possibile il riscaldamento climatico e ha concluso con una vera e propria chiamata alle armi: “Non c’è tempo per indugiare e non c’è spazio per le scuse”.

A tal proposito, e in una logica dei piccoli passi, sarebbe molto significativo che tutti i futuri amministratori (assieme a quelli attualmente in carica e non interessati alla prossima tornata elettorale) si impegnassero formalmente a dare piena attuazione a quella legge n.113 del 1992 che  “obbliga” ogni amministrazione locale a mettere a dimora un albero per ogni bambino nato sul territorio comunale  per mitigare i livelli di CO2 nell’atmosfera e dare vita ad un’autentica primavera  ambientalista.

In questo modo ad ogni neonato corrisponderebbe un nuovo albero sito nel comune di residenza e ogni anno ne sarebbero  piantati circa 500 mila sul nostro territorio e il risultato potrebbe essere ancor più straordinario se questo impegno sarà sottoscritto da tutti i leader mondiali che fra 3 mesi si incontreranno nel cosiddetto vertice Cop26 per affrontare la questione ambientale e definire i rimedi  per arginare il riscaldamento della Terra.

Mi auguro che questa mia proposta arrivi alla cortese attenzione del  nostro ministro della Tansizione ecologica, prof. Roberto Cingolani, che ha mostrato grande preoccupazione per lo scenario tratteggiato nel 6° Rapporto Ipcc  e, in attesa di un cortese riscontro, sono qui per invitarlo formalmente a Guardia Sanframondi per un confronto pubblico sul tema dei mutamenti e cambiamenti climatici.