Riceviamo e pubblichiamo – Fiorenza Ceniccola, Ambasciatrice Commissione Europea per il Patto Climatico
Oggi si celebra oggi la “Giornata Mondiale della Terra” che rappresenta la più grande manifestazione ambientale del pianeta per sensibilizzare le persone sui temi della sostenibilità ambientale ed è l’occasione giusta per ricordare a ciascuno di noi che “siamo tutti inquilini”; pertanto, tutti siamo chiamati a prenderci cura della cosiddetta Casa Comune. A tal proposito, non posso non ricordare il grido di allarme lanciato dal Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nel presentare l’ultimo rapporto degli esperti ONU sul clima che hanno messo in evidenza uno scenario di crisi ambientale che sta procedendo molto più velocemente di quanto immaginato.
Per farla breve, il Segretario Guterres ha parlato di un vero e proprio “codice rosso per l’umanità” che mi stimola a lanciare un piccolo sasso nello stagno dell’indifferenza per chiedere a tutti i Sindaci del nostro Bel Paese di sottoscrivere un “Patto per il Clima” con il quale ognuno si impegna a realizzare nel quotidiano piccoli grandi interventi a salvaguardia della “Casa Comune”.
Il Gruppo intergovernativo di scienziati sui cambiamenti climatici nel rapporto presentato ha tracciato un quadro più che mai drammatico: descrive nel dettaglio come gli esseri umani abbiano alterato l’ambiente a un ritmo senza precedenti e avvertendo che il mondo rischia impatti sempre più catastrofici. Dinanzi a tale scenario per certi versi “apocalittico” tutti siamo obbligati a rimboccarci le maniche per cercare di fermare un processo di autodistruzione che a parere di alcuni già appare irreversibile. Il Segretario Guterres ha ribadito con forza che le società devono trovare il modo di abbracciare le trasformazioni necessarie per limitare il più possibile il riscaldamento climatico e ha concluso con una vera e propria chiamata alle armi:
“Non c’è tempo per indugiare e non c’è spazio per le scuse”. A tal proposito, e in una logica dei piccoli passi, sarebbe molto significativo che tutti i Sindaci si impegnassero formalmente a dare piena attuazione a quella legge n.113 del 1992 che “obbliga” ogni amministrazione a mettere a dimora un albero per ogni bambino nato sul territorio comunale per mitigare i livelli di CO2 nell’atmosfera e dare vita ad un’autentica primavera ambientalista.
In questo modo ad ogni neonato corrisponderebbe un nuovo albero sito nel comune di residenza e ogni anno ne sarebbero piantati circa 400 mila sul nostro territorio. Inoltre, il risultato potrebbe essere ancor più straordinario se questa normativa diventasse un impegno a livello europeo.