La decisione del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è stata una doccia fredda per la maggior parte della popolazione campana. I diritti dei bambini non si toccano, certo, ma non si parla solo del diritto alla cultura e alla socialità. Ne va dell’organizzazione familiare, di un sistema di Didattica a Distanza evidentemente non ancora messo a punto nel migliore dei modi, e chi si ritrova a gestire una famiglia, con figli in età scolare, sta facendo in conti con questa realtà certamente scomoda e difficile.
Fremondoweb ha ricevuto la segnalazione di Giulia Falato, già consigliere comunale di Guardia Sanframondi con delega alle Politiche Sociali, molto attiva nella promozione delle politiche per le Pari Opportunità, per la promozione dei diritti delle donne, dei bambini, degli anziani. Già lo scorso maggio la Falato, insieme alle colleghe facenti capo alla Consulta intercomunale delle Donne della Valle Telesina, ha indirizzato una missiva al Ministro Azzolina, affinché venissero prese in considerazione, per tempo, tutte le possibili opzioni differenti dalla DaD che di certo non può essere una valida alternativa alla didattica in presenza. Le donne della Consulta di sono dette disposte a un confronto, per garantire risposte e sostegno in questo periodo difficile ai cittadini. Del resto, era certa una seconda ondata di contagi, specialmente nel periodo autunnale, e sembra che tanti mesi di preparazione a una scuola sicura non abbiamo dato buoni frutti.
“Ci sono stati molti mesi per poter organizzare tutto diversamente – esordisce la Falato- puntando sul potenziamento della DaD e potenziando la messa in sicurezza delle scuole. Queste, in effetti sono molto sicure, rispettano protocolli rigidi e docenti, personale scolastico e alunni sono tutti entrati nell’ottica della buona gestione della cosa. È sorto il problema dei trasporti che va potenziato e migliorato, e di un comportamento al di fuori delle scuole che, evidentemente, va corretto”.
“Lo scorso marzo non eravamo pronti – continua Giulia Falato – e in questi ultimi mesi si è parlato di ipotesi e congetture, sedie con le rotelle e banchetti singoli, mentre andavano potenziate le infrastrutture digitali e tutto il sistema che girava attorno alla questione scolastica e, innanzitutto, bisognava lavorare di più sulla gestione casalinga di Didattica a Distanza e studenti a casa”.
Potenziamento della DaD e riduzione del digital divide, dunque, ma anche sostegno alle famiglie lavoratrici che ora si ritrovano a dover fare i conti con le lezioni da casa, congedi dal lavoro, o che si sentono costretti a dover ricorrere a baby sitter o a nonni che non sempre riescono a stare dietro alla conoscenza delle ultime novità digitali. Ma innanzitutto, la Falato richiama l’attenzione sulla possibilità di differenziare le aree territoriali della Campania.
“Il Presidente De Luca ha fatto un lavoro eccezionale negli ultimi mesi, ha saputo attutire i colpi di una pandemia ed è riuscito a tenere sotto controllo una situazione delicata. Credo, però, che la scelta di una chiusura generalizzata non sia condivisibile. Va fatta una differenziazione in base alla densità della popolazione; il Sannio ha un numero di contagi abbastanza sostenibile. Non possiamo essere paragonati ad aree ad alta affluenza abitativa, non possiamo subire i disagi di una città metropolitana. La scuola, al momento, è uno dei luoghi più sicuri, perché vi è organizzazione, ma la stessa manca nella didattica non in presenza. Bisogna ripartire diversamente, bisogna migliorare trasporti e infrastrutture, e innanzitutto bisogna renderci conto che le nostre aree interne non vivono lo stesso problema delle aree campane più colpite dalla pandemia”.
Il Sannio, con i suoi 299 contagi attuali, dunque, non può essere messo alla stregua di aree maggiormente colpite, che vivono una realtà quotidiana completamente diversa. La Falato, nel congedarsi, ha anticipato che l’idea della Consulta intercomunale è quella di poter creare un tavolo permanente sulla questione scolastica per tutta la durata dell’emergenza Covid. “I nostri figli meritano di vivere la loro quotidianità scolastica, nonostante tutte le giuste restrizioni. Hanno imparato a indossare sempre la mascherina, igienizzarsi le mani, a non scambiarsi penne, quaderni e abbracci, ma hanno bisogno di imparare stando insieme. In ogni caso, bisogna sostenere le famiglie che si ritrovano a confrontarsi con la Dad, che ad oggi non garantisce un servizio eccellente. Bisogna aiutare quei genitori che lavorano e che per i prossimi quindici giorni saranno costretti a confrontarsi nuovamente con essa, magari incentivando allo smart working e affinché riescano a portare a termine questo difficile compito in un momento storico già difficile di per sé”.
Giornalista