Guardia Sanframondi, Amedeo Ceniccola: per non dimenticare nr… 32

Condividi articolo
Riceviamo e pubblichiamo – Dott. Amedeo Ceniccola – Rinascita Guardiese

L’associazione Rinascita Guardiese continua la pubblicazione di  documenti  inerenti la storia guardiese per… progettare il futuro partendo dal passato.

L’Amministrazione Comunale e l’Associazione  “La Salle”  in occasione della Giornata del Volontariato  organizzano un convegno sul tema: “Fenomeni che impoveriscono i rapporti umani”

Sala Convegni – Castello di Guardia Sanframondi

Il Sindaco Ceniccola offre un personale contributo di riflessione e discussione e rivolge un sentito ringraziamento al mondo della scuola.

Fono-registrazione  discorso pronunciato il  5 dicembre 1999 

Signore e signori, nel porgere l’augurio più fervido di benvenuto agli illustri ospiti che ci onorano della loro presenza, l’occasione è buona per ringraziare di vero cuore il maestro Vincenzo Di Crosta, meglio conosciuto come “Cenzino”, per il grande impegno comunitario  profuso alla guida dell’ associazione “La Salle”. Inoltre, consentitemi di fare qualche  riflessione a voce alta ed offrirla come  contributo personale ai lavori di questo interessante convegno.

Il 33° rapporto Censis pubblicato qualche giorno addietro ha fotografato l’identikit di un Paese Italia più egoista ma anche ricco di energie vitali. Si evidenzia un’Italia che “ha molto bisogno di lavorare su se stessa”.  Da questa fotografia scattata dal Censis viene fuori un popolo sempre più anziano e litigioso, teledipendente, preoccupato per il lavoro che non c’è e per il problema sicurezza. Questi sono gli italiani del 2000. Un paese dove  aumentano sempre più quei giovani che bruciano la loro esistenza girovagando tra discoteche da sballo. Da tutto ciò appare fin troppo chiaro che nel parlare dei fenomeni di disagio che impoveriscono i rapporti umani non si può non tener conto del contesto socio-economico in cui essi avvengono. E nel dire ciò voglio semplicemente evidenziare che la società oggi sta soffrendo in modo particolarmente acuto  del processo di grande trasformazione che presenta drammatici profili demografici, occupazionali, economici e sociali e da tutto ciò nasce anche la maggiore incidenza di quei fenomeni di disagio che stasera sono oggetto della nostra discussione e volendo parlare di rimedi, di strumenti di prevenzione a tutto ciò purtroppo, bisogna dire subito che non è cosa facile da realizzare e, soprattutto, non li si può trovare certamente in casa.

Non li si può trovare in casa perché  anche la famiglia soffre come parte della società, di quel grande processo di trasformazione in corso del mondo e risente in modo traumatico dei ritmi stressanti necessari per mantenere un tenore di vita all’altezza delle aspettative. In altre parole, voglio dire che è saltata la prima barriera difensiva contro certi fenomeni di devianza sociale. Le famiglie oggi corrono una gara frenetica per procurarsi beni superflui di cui spesso non sentono una necessità reale, ma solo sociale. E questo perché  la società moderna, purtroppo, tende a valutare l’individuo per ciò che possiede e non per ciò che intrinsecamente é, in termini di valori umani e morali. La conseguenza di tutto ciò è una forma di disgregazione della famiglia e le conseguenze più rilevanti ricadono, in genere, sui figli trascinati anch’essi nella ricerca frenetica di uno status sociale sempre più appagante. In conclusione, se questa è la realtà delle cose,  parlare di prevenzione significa inevitabilmente parlare della scuola che resta l’ultima e più importante barriera per far fronte a quei fenomeni che impoveriscono l’uomo e i rapporti umani. Per tale ragione, voglio rivolgere un ringraziamento a tutto il mondo scolastico che, stasera, vedo ben rappresentato per l’encomiabile e insostituibile opera formativa e educativa che svolge per dare ai figli di questa nostra comunità il giusto valore della vita e il rispetto che si deve verso coloro che ci sono accanto. Grazie a tutti voi e buon lavoro.