Riceviamo e pubblichiamo
Associazione “Rinascita Guardiese” – Dott. Amedeo Ceniccola
Apprendiamo dalla stampa che l’ Amministrazione guardiese ha “realizzato il depuratore comunale sito in Via Cesco Martone con un finanziamento Por Campania 2007-2013 per un importo di 1.869.826,30 euro”(fondi ottenuti a seguito della deroga al disimpegno delle risorse relative alla programmazione 2007/2013 dopo il terribile alluvione che nel 2015 aveva messo in ginocchio il Sannio ma senza aver provocato alcun danno nel territorio guardiese).
E pur apprezzando il fatto che, finalmente, Guardia Sanframondi è stata cancellata dalla lista dei “paesi canaglia” che inquinano il nostro fiume Calore siamo costretti a rivolgere alcune domande a tutti gli amministratori che negli ultimi 20 anni si sono avvicendati alla guida della nostra comunità nella consapevolezza che la tutela dell’ambiente sia la pre-condizione indispensabile per qualsiasi ipotesi di sviluppo ed un assoluto dovere morale oltre che un obbligo istituzionale previsto dalla Legge:
- come si può e come si fa a spendere questa montagna di milioni di euro per “realizzare” un depuratore che era stato già ultimato nel mese di settembre dell’anno 2001 grazie al grande impegno profuso dal Sindaco pro-tempore Amedeo Ceniccola che sin dall’inizio del mandato amministrativo svolse una costante azione di stimolo nei confronti del Consorzio Idrico Alto Calore di Avellino che lo stava realizzando con una spesa di circa 2000 milioni di vecchie lire per i cittadini guardiesi?
- a che cosa sono serviti i 150 mila euro dei cittadini guardiesi spesi con la delibera G.C. n.46 del 12/5/2005 approvata dal sindaco Carlo Falato avente ad oggetto:” Progetto di completamento dell’impianto di depurazione in via Cesco Martone redatto dall’Alto Calore”?
- che fine hanno fatto i soldi incassati per la depurazione quando il depuratore non era ancora funzionante e che già nell’anno 2009 il sindaco Nicola Ciarleglio aveva promesso di ridare ai guardiesi?