Comunicato Stampa – Filippo De Blasio
Filippo De Blasio, Presidente della Fiva, persona impegnata nel sociale, in politica e nel sindacato prende posizione sul Referendum Costituzionale. Nasce a Guardia Sanframondi il “COMITATO PER IL NO” presieduto dallo stesso De Blasio, e composto dai signori Filippo Falato, Raffaele Pellegrino, Giacobbe Falato e Giustino Pengue. Il Comitato è aperto. Chi vuole può aderirvi. Di seguito le dichiarazioni del Presidente De Blasio sul referendum: “I partiti sono i medici della società e dello stato. E come i medici individuano le patologie e fissano le terapie. Cosa accade per il parlamento italiano? Il Parlamento italiano, dal 1948, si porta dietro una malattia. La malattia del bipolarismo ripetitivo. Cioè due Camere che svolgono le stesse funzioni. Patologia dichiarata sia parlamentari sia dei cultori di diritto costituzionale. Da sempre. Dal 48! Come dire… Una patologia conclamata. Mai curata! Malgrado i tentativi volenterosi fatti sia nella 1ª che nella 2ª Repubblica. Il medico Movimento 5 Stelle ha “messo nel suo mirino” non il bipolarismo ripetitivo, la malattia più grave del nostro Parlamento. Bensì un’altra patologia: il numero dei parlamentari. Patologia naturalmente presente. Molto meno “esiziale” del bipolarismo ripetitivo e rimovibile con il suo superamento. Con il superamento del bipolarismo ripetitivo“.
Continua De Blasio: “Quali motivazioni hanno spinto il Movimento 5 Stelle a tagliare 345 parlamentari? L’eccessivo costo del Parlamento. Questa è la motivazione ufficiale! Ebbene… il taglio di 345 parlamentari porta ad una riduzione di costi da 50 ai 70mln di euro l’anno. Gli italiani sono 60 milioni. Quindi € 1 a testa di risparmio. Il M5S dichiara che il Parlamento Italiano è costoso. In modo apodittico! Non dice, e come sarebbe suo dovere, in base a quale termine di paragone il Parlamento italiano è costoso! Il Parlamento Italiano spende di più rispetto ai Parlamenti tedesco, inglese o francese? O di meno? È interrogativo questo che non interessa il movimento 5 stelle. E poi… questa riduzione di spesa risolve il problema della spesa pubblica italiana? La rende più sostenibile? La riqualifica? Nemmeno questo interessa i 5 Stelle“.
Infine: “Cosa interessa al Movimento 5 Stelle? La democrazia diretta. Cosa interessa ancora? Abbattere la casta. In sostanza il movimento 5 stelle individua nel Parlamento l’ostacolo sia all’avvento della democrazia diretta in Italia sia all’abbattimento della casta. Quindi va attaccato! Il taglio dei parlamentari è inteso come un modo per arrivare alla democrazia diretta e cancellare quella rappresentativa. Il taglio dei parlamentari una scorciatoia, una furbizia, per modificare il sistema costituzionale del paese. Perché una scorciatoia? Perché una furbizia? Il movimento 5 stelle vuole cambiare la Costituzione? Bene! Formulino un progetto e lo sottopongono all’attenzione del popolo. Il popolo deciderà. Com’è giusto che sia. Non hanno questo coraggio! Pare. Hanno il coraggio solo di trovare elementi e strade per fare esprimere l’antipolitica che cova nella pancia crassa del Paese. E contabilizzarla come consenso al movimento. Altro mezzuccio di dubbio gusto! Il resto, il sistema costituzionale, il procedimento legislativo, i rapporti con l’Europa, rapporti con le autonomie regionali e locali non interessano al movimento 5 stelle! E perché dovrebbero interessarli? Quando mai hanno mostrato un “fine gusto” costituzionale?”.