PD Guardia Sanframondi: “Guardia non si lega”: non ci alleiamo con chi ci mortifica quotidianamente

Condividi articolo
Comunicato Stampa – Partito Democratico di Guardia Sanframondi

All’ingresso del nostro Municipio, stamane, 3 ottobre, un banchetto “raccogli firme” per dichiarare solidarietà al leader della Lega Matteo Salvini, imputato a processo per reati gravi in violazione del diritto nazionale e internazionale. Il banchetto è stato promosso e organizzato da un neo eletto al Consiglio Comunale di Guardia Sanframondi nella Lista n. 2 “Esserci”, Coordinatore territoriale Lega e Salvini Presidente. Una raccolta firme certamente autorizzata dall’attuale Sindaco Raffaele Di Lonardo, e da una maggioranza nella quale convergono forze di centro destra e destra, come la Coordinatrice regionale dei giovani di Forza Italia, oggi anch’ella, alla guida del governo guardiese. Evidentemente, la nostra comunità, per pochissimi voti ha scelto di sostenere questo governo e nel rispetto del voto cittadino, sappiamo bene che, la scelta di sostenere Salvini in questa azione, è dunque sentita e condivisa da tutta la maggioranza che, ora appare una maggioranza di centrodestra. È giusto esserne consapevoli. Guardia è amministrata da un governo di centrodestra. Una destra populista, legata alla visione di un Sud da sfruttare e impoverire. Quel “Sud terrone”, il Sud del “Vesuvio”, della criminalità organizzata. Della gente che non vuole lavorare.

Come circolo del Partito Democratico, come cittadini guardiesi, non possiamo tacere di fronte all’idea che nella nostra comunità, passi il messaggio di chi, per anni, non ha fatto altro che gettare fango sulle aree del sud e sulla nostra gente. Non siamo un serbatoio di voti o un trampolino per la messa in scena di slogan populisti e teatrali.
Esiste una tradizione politica, democratica, partecipativa che liberamente sceglie nell’interesse di questi territori. Non possiamo essere alleati di chi questi territori ha continuato a mortificarli. Non possiamo consentire che le liste civiche diventino poi espressione chiara di ciò che in campagna elettorale non veniva dichiarato. La propria appartenenza politica e partitica. Non si strumentalizzano certe questioni, chiamando la gente a firmare, pensando che qualcosa possa smuoversi. La fiducia nello Stato, nella giustizia, deve farci accantonare ogni idea di poter influenzare positivamente o negativamente i fatti. Come Partito Democratico, donne e uomini democratici, sappiamo di dover continuare a condurre una battaglia di civiltà, legata alla affermazione dei diritti ed alla condanna della violenza, degli abusi e dei privilegi consolidati. Sappiamo di dover esigere chiarezza rispetto alle scelte che verranno operate per il bene della nostra comunità.