Riceviamo la nota del prof. Franco Gismondi, docente di Matematica e Fisica del Liceo Ginnasio Luigi Sodo di Cerreto
I ragazzi dell’Istituto Luigi Sodo di Cerreto Sannita (Benevento) hanno riproposto la misura che Archimede di Siracusa effettuò 2300 anni fa per scoprire l’inganno della corona d’oro. L’episodio è riportato nell’opera “De Architectura liber IX” di Vitruvio, vissuto circa 200 anni dopo il genio siracusano. I ragazzi del terzo liceo classico hanno tradotto il brano dal latino ed hanno ripetuto tutte le fasi dell’esperimento utilizzando, per ovvi motivi economici, piombo e ferro invece dell’oro e della lega con cui fu realizzata la corona.
Ecco le parole di Vitruvio:
“Gerone, avendo accresciuto molto la sua potenza regale a Siracusa, decise che una corona d’oro votiva doveva essere posta nei templi per gli dei immortali per le gesta compiute. Decise che doveva essere fatta di grande valore, e appese l’oro al contrappeso per l’appaltatore. Alla scadenza quello presentò il lavoro fatto a mano con precisione e sembrò che il peso della corona corrispondesse al contrappeso. Dopo che fu presentata una denuncia che, sottratto l’oro, era stata mescolata la medesima quantità di argentoin questo lavoro per la corona, Gerone, indignato per essere stato ingannato e non sapendo in che modo poter scoprire questo furto, interpellò Archimede affinchè intervenisse sulla questione.
Allora questo, mentre pensava a ciò, arrivò nelle terme per caso e lì, dopo essere sceso nella vasca da bagno, notò che in quella, quanta era la massa dal suo corpo occupata, tanta acqua se ne riversava fuori e inoltre, avendo capito come fare, non indugiò ma saltò fuori dalla vasca per la gioia, andò nudo verso casa e annunciava a gran voce di aver trovato ciò che cercava. Infatti, correndo, gridava continuamente in greco “eureka, eureka”, ho trovato, ho trovato. Si dice allora che abbia fatto una massa d’oro dello stesso peso che aveva la corona così, dopo aver fatto questo, riempì fino all’orlo un grande vaso d’acqua in cui immerse la massa d’oro. Ne uscì tanta acqua quanto era il suo volume e, tolta la massa, riempì di nuovo tanta acqua quanta ne era uscita, così che arrivasse allo stesso livello in cui era prima. Una volta calata la corona nella medesima acqua, scoprì che era defluita più acqua dalla corona che dalla massa d’oro dello stesso peso. Scoprì che era stato mescolato argento nell’oro e rese pubblico l’inganno dell’orefice”.
Il video dell’esperimento
Con il prof. Franco Gismondi hanno realizzato l’esperimento i ragazzi di III liceo classico: Domenico Albano, Francesca Bianco, Iole Campanile, Sabrina De Biase, Francesca Di Massa, Paolo Durante, Vittorio Durante, Cristian Falato, Vincenzo Fattore, Natalia Goglia, Marta Guarino, Antonia Orsino, Maria Chiara Pacelli, Morena Ricciardi, Giuseppe Santomartino, Federica Vitelli, Serena Vitelli.