Riceviamo la nota del prof. Franco Gismondi, docente di Matematica e Fisica del Liceo Ginnasio Luigi Sodo di Cerreto
Uno storico apparecchio di fisica appena restaurato: la fontana di Erone
Erone di Alessandria, versatile scienziato vissuto oltre 2000 anni fa, è passato alla storia come matematico e come ingegnere che realizzava spettacolari meccanismi.
Sua è la messa a punto di automatismo che, durante i riti sacri, quando il sacerdote accendeva il fuoco sull’ara situata all’esterno per offrire sacrifici agli dei, faceva aprire automaticamente le porte del tempio quasi ad indicare il gradimento della divinità per la devozione dei fedeli. In realtà il sistema era costituito da recipienti intercomunicanti che si riempivano di acqua spinta dalla pressione del vapore riscaldato ed il peso azionava il meccanismo di apertura delle porte del tempio.
Come matematico è ricordato per la celebre “formula di Erone” che consente di calcolare l’area di un triangolo in funzione dei suoi lati.
La FONTANA DI ERONE è costituita da due palloni di vetro a tenuta che, opportunamente collegati tra loro da tubi metallici, consentono di ottenere uno zampillo di acqua che sembra sgorgare senza nessuna spinta. Il restauro del modello storico conservato nel laboratorio di fisica del liceo LUIGI SODO di Cerreto Sannita (Benevento) ha richiesto la sostituzione di uno dei palloni di vetro, sostituito con un barattolo opportunamente forato, e nel rifacimento delle sigillature necessarie al corretto funzionamento. La bacinella in alto, con un tubicino provvisto di rubinetto, comunica con il pallone di vetro superiore e con un altro tubo più lungo con il recipiente inferiore.
I due recipienti sono in comunicazione tra loro mediante un altro tubicino. Si versa dell’acqua nella bacinella facendola scendere nel primo recipiente e poi, chiuso il rubinetto, se ne fa scendere altra nel secondo attraverso l’altro tubicino. L’acqua, scendendo in quest’ultimo, determina un aumento della pressione dell’aria che si trasmette al recipiente superiore attraverso il terzo tubicino e spinge l’acqua contenuta in esso a zampillare nella bacinella in alto.
IL VIDEO
Con il prof. Franco Gismondi hanno realizzato l’esperimento i ragazzi di IV liceo classico:
Alessia Baldini, Antonio Cappello, Viola Carlo, Anna Cusanelli, Veronica D’Onofrio, Elisabetta De Libero, Rebecca Falco, Ludovica Fusco, Lucia Leone, Immacolata Maturo, Maria Meglio, Riccardo Nacar, Augusto Romano, Virginia Sebastianelli.