Riceviamo e pubblichiamo dal Consigliere Alfonso Abitabile che contesta l’attuale Amministrazione sul PUC. Ecco cosa scrive il consigliere: “Era il marzo 1988 che il Comune di Telese Terme adottava le proprie Norme Tecniche di Attuazione per la redazione del Piano Urbanistico. È il marzo 1988 che a distanza di 32 anni si ripete. Siamo nel 2020 e quell’anno trova con prepotenza una sua reviviscenza in una realtà vicina, ma profondamente diversa.“
Continua Abitabile: “È assurdo pensare che quel famoso 1988 si appresti ad essere il nostro (di San Salvatore Telesino) 2030. O addirittura, un 2040, 2050 chissà. I nostri luminari amministratori hanno esclamato “Eureka”, dimenticandosi, o meglio, mostrando un totale disinteresse per le esigenze dei cittadini. Abbiamo cercato di informare i cittadini, di condividere con loro osservazioni e riflessioni, di recepire le loro perplessità dandovi un riscontro formale e sottoponendo il tutto alla Giunta e all’Ufficio Tecnico”.
Inoltre, continua Abitabile: “Abbiamo dato ampia prova e dimostrazione di come il PUC proposto in queste settimane a San Salvatore sia la copia fotostatica di quello di Telese del 1988. Ma questo non li tange affatto. È preoccupante come continuino imperterriti sulla loro strada. Il problema è che viaggiano spediti verso un burrone, e con loro stanno trascinando 4000 persone e generazioni di giovani e meno giovani.”
In conclusione – “Presi da ben altri problemi, che non hanno a che fare col benessere del paese, non prendono consapevolezza neppure di quanto stiano dissanguando le casse comunali con questo PUC (circa centomila euro), senza apportare la benché minima funzionalità. D’altronde, conoscono molto bene la massima del barone Antonio Peletti «…e io pago!». Ancora una volta, però, a pagare, anche letteralmente, sono i cittadini.” Invitavo il Sindaco a lasciare il PUC di Telese a Telese. Mi sovviene però un interrogativo: “ Ma quanto ci costano queste fotocopie? ”.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Ciro Abitabile