“La violenza genera violenza, ma la gentilezza genera gentilezza”. Queste le parole del vicesindaco di Telese Terme, Vincenzo Fuschini, che questa mattina, dinanzi all’edificio della Scuola Primaria in viale Minieri, ha presenziato alla inaugurazione della panchina dell’inclusione, promossa dall’associazione Borghi della Lettura, il cui referente è Antonio Alterio.
Erano altresì presenti il sindaco, Giovanni Caporsaso, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo, prof.ssa Rosa Pellegrino, i referenti e i docenti progettuali, oltre a una delegazione di alunni della scuola primaria, Gennaro Marrone, autore del libro Chiamatemi Disparo, il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze di Telese, con la docente referente prof.ssa Margherita Frascadore.
I colori dell’arcobaleno e della speranza caratterizzano la panchina sita nei giardinetti Fausto e Iaio, e da oggi, dunque, Telese è una città ancora più inclusiva. Una panchina simbolica, come ha rimarcato il sindaco Caporaso, che richiama all’inclusione, alla gentilezza, all’empatia. “Il senso di disparità è un valore aggiunto in tutti noi”, ha sottolineato Fuschini.
Nel pomeriggio di oggi, presso la Biblioteca Comunale di Telese, ci sarà la presentazione del libro-diario di Gennaro Morrone, una storia di unicità e inclusione. con una esposizione e mostra di opere dedicate al figlio Tony, scomparso a soli diciotto anni a causa di una rara malattia genetica. Frequentava il liceo artistico e aveva il sogno di diventare un grande artista.
Un ragazzo che oggi continua a vivere grazie al papà che ne fa conoscere le opere e che ha creato la Fondazione Disparo, che si occupa della raccolta fondi da destinare agli ospedale che il figlio ha frequentato. Nel libro, il giovane si racconta con tutti i suoi sentimenti e le sue emozioni, il suo stato d’animo e i testi delle canzoni che amava.
“Promuovere valori e fragilità, è questa la nostra mission – la dichiarazione di Antonio Alterio – Abbiamo fatto grandi cose in questi anni. Già lo scorso anno abbiamo creato il Giardino della Pace. La differenza la possiamo fare tutti insieme, per cambiare qualcosa e per modificare il finale della nostra vita. Grazie alle docenti che hanno creduto a questo progetto: avete contribuito a rendere un servizio alla comunità”.
Giornalista